A2A – Nel primo sem. 2017 utile netto ordinario +18,9% a/a

Nel periodo gennaio-giugno dell’anno in corso, la multi-utility lombarda ha registrato 2,92 miliardi di euro di ricavi, in progresso del 25,6% su base annua sulla scia del contributo di Lgh entrata nel perimetro di consolidamento e delle elevate quotazioni dell’energia elettrica e del gas, sebbene in leggera riduzione rispetto ai primi tre mesi del 2017. Il Pun Base Load è stato pari a 51,2 €/MWh, in progresso del 38% rispetto ai 37 €/MWh del 1° semestre del 2016 e il prezzo medio del gas al Punto di scambio virtuale è stato pari a 19,3 €/MWh, in aumento del 32% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta di livelli di prezzo sui mercati all’ingresso legati sia al fermo di numerose centrali nucleari francesi durante i primi mesi dell’anno e alle temperature particolarmente rigide registrate a gennaio, sia all’eccezionale ondata di caldo che ha investito l’Italia a giugno.

I risultati operativi sono stati influenzati positivamente dall’ampliamento degli spread, sia sui CCGT che sulle produzioni a carbone, ma sono stati zavorrati dalla scarsa piovosità di fine 2016 e dei primi sei mesi del 2017 che ha pesato sulle produzioni idroelettriche in Italia e in Montenegro, con una diminuzione di quasi il 40%. La termicità è stata sostanzialmente allineata al primo semestre del 2016. Nei primi sei mesi del 2017, l’Ebitda di A2A è stato pari a 649 milioni, in crescita del 5,7% su base annua oltre che per il contributo delle società di nuova acquisizione del 2016 (Lgh e altre sei realtà minori), ha beneficiato della forte crescita organica registrata nell’attività di Generazione, nel business dei rifiuti, nei settori regolati delle reti e in quello del calore. Ancora più sostenuta (+13%) la crescita dell’Ebitda al netto delle componenti non ricorrenti, salito a 604 milioni dai 534 milioni del 1° trimestre del 2016.

L’Ebit del gruppo controllato congiuntamente dal comune di Milano e da quello di Brescia è stato pari a 369 milioni, nonostante l’incremento derivante dall’aumento dell’Ebitda, risulta in diminuzione di 11 milioni rispetto ai primi sei mesi del 2016 principalmente a seguito della svalutazione pari a 60 milioni necessaria per adeguare al fair value il valore degli asset di EPCG. Gli ammortamenti del periodo hanno registrato un incremento di 11 milioni, derivante principalmente dal consolidamento del gruppo Lgh, compensato dai minori ammortamenti conseguenti alle svalutazioni degli impianti di Monfalcone, Gissi e Piacenza effettuate al 31 dicembre 2016. Gli accantonamenti a fondi rischi, invece, nel periodo hanno registrato una riduzione di circa 25 milioni rispetto ai primi sei mesi del 2016.

Al di sotto della gestione caratteristica, l’utile netto del gruppo guidato da Luca Valerio Camerano nei primi sei mesi del 2017 è stato pari a 157 milioni, in contrazione del 38,2% su base annua soprattutto a causa degli effetti negativi conseguenti all’esercizio, in data 1° luglio 2017, dell’Opzione Put sulla quota del 41,78% del capitale detenuta da A2A in EPCG, con il valore dell’opzione a 250 milioni. Ricordiamo che la cessione avverrà in più fasi, ovvero in sette quote equivalenti per ciascuno dei successivi sette anni a partire dal maggio 2018, previo pagamento da parte del Governo del Montenegro del relativo corrispettivo ad ogni scadenza. Al 30 giugno 2017 EPCG è ancora consolidata integralmente in A2A, ma per effetto dell’esercizio dell’opzione Put, la quota in EPCG è stata riqualificata da investimento in continuità a investimento disponibile alla vendita con conseguente variazione del criterio di valutazione. La nuova valutazione di EPCG ha così determinato una svalutazione totale di 95 milioni corrispondenti, per 60 milioni all’adeguamento del valore degli asset al valore dell’opzione Put e per 35 milioni agli effetti dell’attualizzazione delle sette rate equivalenti annuali di cessione e incasso.

Da ricordare poi che il 1° semestre del 2016 era stato influenzato positivamente dalla contabilizzazione di una plusvalenza non monetaria pari a 52 milioni (contabilizzata nel corso del 1° trimestre del 2016) in relazione alla scissione parziale non proporzionale di Edipower con efficacia dal 1° gennaio 2016 a favore di Cellina Energy. Al lordo dei due effetti straordinari sopra menzionati, l’Utile netto ordinario di A2A nella prima metà dell’anno in corso è stato pari a 252 milioni, in aumento del 18,9% su base annua.

Nel corso del periodo la generazione di cassa netta è risultata positiva e pari a 89 milioni, dopo investimenti per 171 milioni. Al 30 giugno 2017, l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 3,05 miliardi, in flessione del 2,8% rispetto alla fine del 2016.