Nel primo semestre 2017 il gruppo Aeffe ha conseguito un giro d’affari aumentato a cambi costanti dell’8,6% a circa 150 milioni, con il positivo apporto sia del prêt-à-porter sia delle calzature e pelletteria. Crescita a due cifre percentuali per Ebitda, salito a 15,5 milioni (+26,7%), ed Ebit, elevatosi a circa 10 milioni (+56%). Balzo dell’utile netto a 4,6 milioni, da 1,5 milioni del pari periodo 2016. Aumenta l’indebitamento finanziario netto a 67,1 milioni, dai 59,5 milioni di fine dicembre 2016.
Il gruppo riminese ha chiuso il primo semestre 2017 con vendite consolidate, pari a circa 150 milioni, in crescita dell’8,6% a cambi costanti (+8,8% a cambi correnti) rispetto al corrispondente periodo del 2016. I ricavi della divisione prêt-à-porter pari a 116,3 milioni, segnano un aumento dell’8,5% a cambi correnti (+8,8% a cambi costanti) e quelli della divisione calzature e pelletteria con aumento del 12,5% cifrano in 50,4 milioni.
A livello di canali distributivi, il canale wholesale registra a tassi si cambio costanti una crescita del 5,8% (+6,1% a cambi correnti) giungendo a rappresentare il 70,2% del fatturato. Nel retail (26,7% del totale), le vendite dei negozi a gestione diretta evidenziano uno sviluppo del 18,1% a cambi costanti a 40 milioni (+17,9% a cambi correnti).
A fine giugno 2017, la rete distributiva di Aeffe contava 62 Dos (-2 rispetto al 31 dicembre 2016) e 180 negozi in franchising (-11). Quest’ultima variazione ha interessato prevalentemente il mercato asiatico con aperture e chiusure effettuate per il riposizionamento strategico. In questa prospettiva, il gruppo ha definito un piano di circa una decina di nuove aperture in franchising entro la fine del 2017, volte a rafforzare la presenza in Asia dei brand di proprietà.
Per quanto riguarda le diverse aree geografiche, particolarmente positiva la performance in Italia (+19% a oltre 72 milioni (48% del fatturato consolidato), mentre più contenuta l’Europa (Italia e Russia escluse) ha conseguito ricavi pari a circa 32 milioni (+6,6% a cambi costanti e +5,9 a cambi correnti ). In calo invece Russia a 4,5 milioni (-5,9% a cambi costanti e correnti) e Stati Uniti a 9,7 milioni, il cui calo del 14,6% a cambi costanti (-12,5% a cambi correnti) è imputabile al rallentamento delle vendite nei department store. Nel resto del mondo, i ricavi cifrano in 31,7 milioni (21,1% del totale), in aumento dell’1,2% a cambi costanti (+1,9% a cambi correnti) rispetto al primo semestre del 2016.
Sul fronte dei margini, l’Ebitda con una crescita del 26,7% si è portato a 15,5 milioni, spinto in particolare dal prêt-à-porter (+33,7% a 11,4 milioni), con una marginalità al 9,8% (8% nel primo semestre 2016). Positiva anche la performance dell’Ebitda della divisione calzature e pelletteria (+10,6% a 4,1 milioni), con una marginalità sostanzialmente stabile all’8 per cento.
L’Ebit cifra in 9,6 milioni (+56%), spesati ammortamenti e svalutazioni stabili a 6 milioni, mentre la gestione finanziaria consuntiva con oneri netti saliti a 2,2 milioni (1,4 milioni a fine giugno 2016), per il fair value dei contratti stipulati a fronte del rischio di cambio connesso alle transazioni commerciali in valuta estera.
Balza l’utile netto di competenza a 4,6 milioni, dai 1,5 milioni del corrispondente periodo 2016.
Sul fronte patrimoniale emerge l’aumento dell’indebitamento finanziario netto a 67,1 milioni, dai 59,5 milioni di fine 2016, mentre diminuisce se confrontato con i 76,3 milioni del 30 giugno scorso. Il patrimonio netto totale a fine giugno risulta pari a 172 milioni (168 milioni a fine 2016)