Il Ftse Mib ha chiuso in rialzo dell’1,1% a 21.430 punti una settimana principalmente caratterizzata dal meeting di mercoledì della Fed, che ha mantenuto invariati i tassi ed espresso cautela in merito all’inflazione.
Intanto è entrata nel vivo la stagione delle trimestrale sia in Usa che in Europa, con molte big di Piazza Affari che hanno pubblicati i risultati.
In rosso l’automotive a livello europeo, con l’indice settoriale in calo del 2,5% w/w appesantito prima dalle indagini sul cartello delle case tedesche e, sul finale di settimana, dal tonfo di Renault in scia alla trimestrale.
Bene invece il comparto italiano, con il Ftse Italia Automobili e Componentistica che ha segnato un +2,8% w/w sostenuto in particolare da Ferrari (+5,3% w/w).
Le azioni della Rossa, infatti, hanno aggiornato a ripetizioni i propri massimi storici, arrivando a sfiorare quota 93 euro, salvo poi ritracciare nell’ultima seduta della settimana. In rialzo anche Fca (+1,3% w/w), grazie ai buoni conti del secondo trimestre, mentre venerdì è arrivata l’approvazione da parte dell’Epa della certificazione per ricominciare a vendere i veicoli diesel incriminati in Usa.
Notizia che potrebbe presagire un imminente accordo con le autorità americane sulla questione delle emissioni, con la definizione di una multa la cui entità potrebbe risultare inferiore alle pessimistiche ipotesi circolate nelle sale operative delle case di investimento.
Hanno chiuso l’ottava in ribasso, invece, Cnh (-2,2% w/w), Brembo (-1,5% w/w) e Sogefi (-3,2% w/w), nonostante i solidi risultati del secondo trimestre, mentre Piaggio (+0,2% w/w) ha terminato le ultime cinque sedute poco mosso.
Nel segmento delle piccole capitalizzazioni, vola Carraro (+6,7% w/w) grazie alla semestrale oltre le attese, mentre sono prevalse le prese di profitto su Landi Renzo (-6,7% w/w).