De’Longhi – Gli investimenti sostengono la top line (+7,2%) nel 1° sem. 2017

Nei primi sei mesi dell’esercizio, il gruppo ha realizzato ricavi per 7,2% a 827,6 milioni, grazie al contributo positivo di tutti i principali mercati di riferimento. Da sottolineare in particolare la ripresa in area Meia e il proseguimento del buon trend in area Apa e in Europa. A livello di linee di prodotto prosegue la crescita del segmento delle macchine per il caffè e del marchio Braun. A conferma dell’impegno volto a sostenere la crescita futura, il gruppo ha effettuato maggiori costi di supply chain e di marketing e comunicazione. L’Ebitda è pertanto rimasto stabile a 103,5 milioni, mentre l’utile netto è aumentato del 13,8% a 56,2 milioni in presenza di proventi finanziari netti non ricorrenti per 9,9 milioni. Diminuisce la cassa netta a 131 milioni, dopo il pagamento dei dividendi, i maggiori investimenti e l’incremento del capitale circolante netto.

De’Longhi ha archiviato il primo semestre 2017 con ricavi consolidati in crescita del 7,2% (+5,4% a cambi costanti) a 827,6 milioni, grazie al contributo positivo di tutti i mercati in cui opera il gruppo.

Nel dettaglio, positiva soprattutto l’area Apa (Asia-Pacific-Americas), che ha segnato un +12% (+7,3% a cambi costanti), con la crescita a doppia cifra del mercato nordamericano e in high-single digit di Cina, Australia, Nuova Zelanda e Giappone.

In Europa (+5,9%, +5,5% a cambi costanti) è proseguito il buon trend dell’area North East Europe, in crescita del 10,7% (+9,1% a cambi costanti) grazie all’accelerazione dei volumi e all’espansione dei canali di vendita in Russia, che ha più che compensato la debolezza nel Regno Unito. Fatturato in aumento del 3,4% (+3,6% a cambi costanti), invece, nell’area South West Europe.

In miglioramento, infine, l’area Meia (Middle East-India-Africa), che ha segnato un +2,5% (-1,4% a cambi costanti) grazie soprattutto all’inversione del trend nel secondo trimestre. Escludendo l’Arabia Saudita, mercato nel quale continua l’attività di destocking, tale area risulterebbe in crescita di oltre il 15%.

A livello di linea di prodotto, prosegue il trend positivo delle macchine per il caffè, aumentate del 16%, con un’ulteriore accelerazione nel secondo trimestre. Nel segmento dei prodotti per la cottura e la preparazione dei cibi, continua il buon momento del marchio Braun, confermatosi leader mondiale nella categoria hand blender, grazie alle vendite in Asia e nord America. In flessione, invece, le altre categorie della cucina, ed in particolare il marchio Kenwood penalizzato dall’andamento del mercato britannico.

Bene nel complesso il segmento comfort, mentre nel primo semestre ha registrato una leggera flessione dei ricavi nello stiro.

Per quanto riguarda la gestione operativa, l’incremento dei volumi di vendita è stato assorbito dai maggiori costi di supply chain, marketing e comunicazione, in linea con l’obiettivo sostenere la crescita futura e supportare il lancio di nuovi prodotti. L’Ebitda è rimasto sostanzialmente stabile a 103,5 milioni, con un’incidenza sui ricavi al 12,5% (-100 basis point), mentre l’Ebit è sceso del 4,4% a 76,3 milioni, con un ros al 9,2% (-110 basis point).

La bottom line evidenzia infine un incremento dell’utile netto del 13,8% a 56,2 milioni, grazie a proventi finanziari netti non ricorrenti registrati nel secondo trimestre pari a 9,9 milioni, derivanti dalla valutazione a fair value dell’earn-out connesso all’acquisizione della licenza perpetua di Braun (proventi per 16,9 milioni) e dagli effetti economici dell’estinzione del prestito obbligazionario Uspp (oneri per 7 milioni).

Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta è positiva per 131 milioni, in diminuzione di circa 176 milioni rispetto al 31 dicembre 2016, dopo il pagamento di dividendi per 119,6 milioni, investimenti in immobilizzazioni per 51,1 milioni e l’acquisizione del 40% della svizzera Eversys per 18,8 milioni. Nel semestre si è registrato inoltre un incremento di capitale circolante netto legato ai maggiori crediti, per l’accelerazione dei ricavi, e alle maggiori scorte necessarie a sostenere il flusso di vendite previsto per la seconda parte dell’anno.