Nel primo semestre 2017 Prelios ha riportato ricavi consolidati per 35,1 milioni, in progresso del 2,9% rispetto ai primi sei mesi del 2016. Andamento positivo che prosegue a livello sia di Ebitda sia di Ebit, che invertono il segno, passando rispettivamente da un rosso di 0,8 milioni a un utile di 0,7 milioni, e da una perdita di 0,3 milioni a un risultato positivo pari a 0,4 milioni. Il risultato netto, seppure ancora negativo, riduce il proprio deficit del 62,2% a 8,8 milioni. Migliora anche l’indebitamento finanziario netto, che si riduce a 2,2 milioni dai 6,5 milioni di fine 2016.
Nel periodo gennaio-giugno 2017 il Gruppo Prelios ha realizzato ricavi pari a 35,1 milioni, in crescita del 2,9% rispetto al periodo di confronto, per il positivo apporto delle principali aree di business.
L’attività di servizi immobiliari, ha conseguito ricavi per 21,8 milioni, in crescita del 3,3% rispetto al primo semestre 2016, così come dell’Alternative Asset Management ha riportato un progresso del 7% attestandosi a 13,5 milioni.
Il buon andamento dei ricavi, combinato con la riduzione più che proporzionale dei costi operativi (-12%), si riflette sia sull’Ebitda sia sull’Ebit, che tornano positivi, rispettivamente per 0,7 milioni e 0,4 milioni, dal rosso di 0,8 milioni e 0,3 milioni del periodo gennaio-giugno 2016.
Si riducono del 77,1% gli oneri finanziari netti, attestandosi a 1,1 milioni rispetto ai 4,8 milioni del periodo di confronto.
Il risultato netto evidenzia una riduzione del deficit, dai 23,3 milioni del primo semestre 2016 agli attuali 8,8 milioni. Si rileva che il risultato netto sarebbe stato positivo in assenza della componente Investments (negativa per 9,3 milioni nel periodo in esame e 13,3 milioni per il periodo di confronto).
Dal lato patrimoniale, a fine giugno l’indebitamento finanziario netto si attesta a 2,2 milioni, in riduzione di 4,3 milioni rispetto al 31 dicembre 2016. Diminuisce il patrimonio netto a 82,6 milioni, dai 91 milioni di fine 2016.
Si segnala infine che, il board, in seguito alla stipula del contratto di cessione del 44,86% della stessa da parte dei principali azionisti, ha interrotto le procedure in corso per possibili operazioni di partnership/valorizzazione relativamente alle attività di fund management in Italia.