Nei primi sei mesi del 2017 i ricavi della multi-utility del Nord-Est sono stati pari a 297,5 milioni, in aumento dell’11,9% su base annua soprattutto per la crescita del fatturato nella vendita di gas naturale (+14,2 milioni), correlato ai maggiori volumi di gas venduti e all’andamento dei prezzi unitari di vendita nonché ai maggiori contributi ricevuti per il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico.
A livello di risultati della gestione caratteristica, l’Ebitda di Ascopiave nel 1° semestre del 2017 è rimasto sostanzialmente sugli stessi livelli dello stesso periodo del 2016 intorno a 49 milioni, anche se con una composizione diversa. In pratica, la flessione dei margini relativi all’attività di vendita gas è stata poco più che compensata dai risultati della gestione dei titoli di efficienza energetica (+2,9 milioni) e dall’inclusione nel perimetro di consolidamento di Pasubio Group. Un ulteriore contributo positivo è stato poi dato dalle politiche aziendali di ottimizzazione degli investimenti e di efficientamento continuo delle attività operative. Nel dettaglio, il margine commerciale sull’attività di vendita di gas è diminuito di 4,8 milioni rispetto ai primi sei mesi del 2016, principalmente per la flessione della marginalità unitaria – dovuta in misura significativa anche alla revisione, da parte dell’Autorità, di alcune componenti del prezzo di vendita al mercato tutelato – che è stato solo in minima parte compensato dai maggiori volumi di gas venduti. Sostanzialmente stabile il margine commerciale sull’attività di vendita di energia elettrica. I ricavi tariffari della distribuzione e misura sono invece aumentati di 3,3 milioni rispetto ai primi sei mesi del 2016, di cui 2,8 milioni relativi all’ampliamento del perimetro di consolidamento che ha anche determinato maggiori costi per 1,3 milioni.
Nel semestre in esame anche l’Ebit del gruppo guidato da Roberto Gumirato è rimasto sostanzialmente sugli stessi livelli della prima frazione del 2016 in area 37,6 milioni in quanto al leggero miglioramento del margine operativo lordo (+0,5% su base annua) si è contrapposto l’incremento del 3,8% su base annua della voce ammortamenti e accantonamenti.
Al di sotto della gestione tipica, Ascopiave ha registrato una decisa flessione (-33,3% su base annua) degli oneri finanziari netti, mentre le partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto e la collegata Sinergie Italiane S.r.l. in liquidazione hanno aumentato il loro contributo del 9% su base annua. Per quanto riguarda il rapporto con il fisco, la multi-utility quotata ha beneficiato del taglio dell’Ires al 24% dal precedente 27,5%, con il tax rate che è così scivolato al 26,8% dal 29,7% del 1° semestre del 2016 mentre quello calcolato normalizzando il risultato ante imposte dei proventi delle società consolidate con il metodo del patrimonio netto, è scivolato al 30,1% dal precedente 33 per cento. Il conto economico del gruppo di Pieve di Soligo si è così chiuso con un utile netto di 29,2 milioni nel 1° semestre del 2017, in aumento del 6,1% su base annua.
Sul fronte dello Stato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2017 è stato pari a 67,1 milioni, in contrazione del 28,7% rispetto a fine 2016 grazie a una serie di fattori che hanno consentito una forte generazione di cassa. Ricordiamo che a fronte di un flusso reddituale positivo per 42,3 milioni, Ascopiave ha sostenuto uscite per 10,5 milioni relative agli investimenti netti in immobilizzazioni materiali ed immateriali. La gestione del capitale circolante netto operativo e la gestione del capitale netto fiscale hanno poi generato risorse per 52,9 milioni, mentre la distribuzione di dividendi al netto delle cedole incassate dalle società consolidate con il metodo del patrimonio netto e di altre movimentazioni del patrimonio netto ha comportato uscite per 35,8 milioni. Senza dimenticare che l’acquisto di Pasubio Group ha determinato investimenti per 16,3 milioni e l’aumento dell’indebitamento finanziario netto per 1,1 milioni. Il rapporto debito/patrimonio netto al 30 giugno 2017 è stato pari a 0,16x (0,21x al 31 dicembre 2016).