Nel pomeriggio di ieri il gruppo presieduto da Nicola Cecconato ha pubblicato i conti relativi al periodo aprile-giugno dell’anno in corso. Ricordiamo che si tratta di un trimestre i cui numeri hanno un impatto limitato sui risultati dell’intero esercizio in quanto le maggiori vendite di energia, in particolare di gas, sono realizzate nel primo e nel quarto trimestre.
Nel periodo in esame, comunque, i 2017 i ricavi di Ascopiave sono stati pari a 98 milioni, in aumento dell’17,6% su base annua soprattutto per l’andamento dei prezzi unitari di vendita nonché dei maggiori contributi ricevuti per il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico.
A livello di risultati della gestione caratteristica, l’Ebitda del gruppo di Pieve di Soligo (Tv) nel 2° trimestre del 2017 è diminuito del 2,7% su base annua in quanto la flessione dei margini relativi all’attività di vendita gas (-3,3 milioni) non è stata compensata dai risultati della gestione dei titoli di efficienza energetica (+0,8 milioni) e dall’inclusione nel perimetro di consolidamento di Pasubio Group. Nel dettaglio, il margine commerciale sull’attività di vendita di gas è diminuito di 3,3 milioni rispetto al 2° trimestre del 2016, principalmente per la flessione della marginalità unitaria – dovuta in misura significativa anche alla revisione, da parte dell’Autorità, di alcune componenti del prezzo di vendita al mercato tutelato. Sostanzialmente stabile il margine commerciale sull’attività di vendita di energia elettrica mentre i ricavi tariffari della distribuzione e misura sono aumentati di 3,2 milioni rispetto al 2° trimestre del 2016, di cui 2,8 milioni relativi all’ampliamento del perimetro di consolidamento che ha anche determinato maggiori costi per 1,3 milioni.
Ancora più sostenuta la discesa dell’Ebit della multi-utility del Nord-Est nel trimestre in esame (-12,7%), anche per l’incremento a doppia cifra su base annua della voce ammortamenti e accantonamenti.
Al di sotto della gestione tipica, Ascopiave ha registrato una decisa flessione (-26,4% su base annua) degli oneri finanziari netti, con le partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto e la collegata Sinergie Italiane S.r.l. in liquidazione che hanno aumentato il loro contributo del 43% su base annua. Per quanto riguarda il rapporto con il fisco, nonostante il taglio dell’Ires al 24% dal precedente 27,5%, il tax rate è aumentato al 35,4% dal 34,7% del 2° trimestre del 2016. Il conto economico di Ascopiave si è così chiuso con un utile netto di 4,65 milioni nel 2° trimestre del 2017, in contrazione del 4,3% su base annua.
Sul fronte dello Stato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2017 è stato pari a 67,1 milioni, in aumento del 20,5% rispetto allo scorso 31 marzo a causa di una serie di fattori che nel complesso hanno assorbito cassa. Ricordiamo che a fronte di un flusso reddituale positivo per 10,7 milioni, Ascopiave ha sostenuto uscite per 6,1 milioni relative agli investimenti netti in immobilizzazioni materiali ed immateriali.
La gestione del capitale circolante netto operativo e la gestione del capitale netto fiscale hanno poi generato risorse per 35,8 milioni, mentre la distribuzione di dividendi al netto delle cedole incassate dalle società consolidate con il metodo del patrimonio netto e di altre movimentazioni del patrimonio netto ha comportato uscite per 35,8 milioni. Senza dimenticare che l’acquisto di Pasubio Group ha determinato investimenti per 16,3 milioni. Il rapporto debito/patrimonio netto al 30 giugno 2017 è stato pari a 0,16x (0,12x al 31 marzo 2017).