Falck Renewables – Il balzo dei prezzi dell’elettricità spinge i conti del 1° sem. 2017

Nel periodo gennaio-giugno dell’anno in corso i ricavi del gruppo guidato da Toni Volpe hanno raggiunto 141 milioni, in aumento del 9,6% rispetto al 1° semestre del 2016 grazie soprattutto all’importante aumento dei prezzi di cessione dell’elettricità e all’ampliamento del perimetro, in parte compensati dalla scarsa ventosità in Italia, Francia e Spagna, e dalla svalutazione della sterlina sull’euro relativamente alla produzione nel Regno Unito.

Nel dettaglio, nel 1° semestre del 2017 i GWh generati dal settore eolico sono stati pari a 876 rispetto agli 870 del primo semestre 2016 mentre i GWh prodotti globalmente da tutte le tecnologie del gruppo sono aumentati del 2% su base annua, grazie a una migliore ventosità nel Regno Unito, in parte compensata da una minore ventosità in Italia, Francia e Spagna, e all’incremento della capacità installata nel Regno Unito (+61 MW rispetto allo stesso periodo del 2016). La produzione complessiva, nonostante sia stata superiore rispetto all’anno scorso, è stata inferiore del 9,8% rispetto alle attese in Italia, Francia e Spagna.

Per quanto riguarda la distribuzione del fatturato di Falck Renewables per tecnologia, l’eolico ha riportato 105,1 milioni di ricavi, in progresso del 5,7% su base annua grazie a prezzi di cessione dell’energia elettrica, comprensivi della componente incentivante, in crescita rispetto al primo semestre 2016, in Italia del 14%, in Spagna del 112% e nel Regno Unito del 11%, mentre in Francia il meccanismo della feed in tariff ha neutralizzato tali incrementi. L’incremento della produzione rispetto all’analogo periodo del 2016 è stato pari all’1%. L’aumento dei ricavi è stato parzialmente compensato dalla svalutazione della sterlina sull’euro pari al 9,5%, con riferimento alla produzione nel Regno Unito. Il Wte, biomasse e fotovoltaico ha registrato 30,1 milioni di ricavi, in crescita del 22,3% su base annua, per effetto principalmente della crescita dei prezzi di cessione dell’energia elettrica, comprensivi della componente incentivante, del 21% per gli impianti Wte e del 3% per il solare. I ricavi risentono poi dell’incremento dei rifiuti trattati nell’impianto di Trezzo e dall’impianto di Gorle, nonché della migliore performance dell’impianto a biomasse di Ecosesto, la cui produzione è in crescita del 17% su base annua. Inoltre, l’impianto a biomasse di Ecosesto ha beneficiato di un aumento del 28% del prezzo di cessione dell’energia prodotta, anche grazie alla normativa introdotta dal luglio 2016 secondo la quale l’incentivo per gli impianti a biomasse si adegua secondo il meccanismo degli impianti eolici. I ricavi da servizi sono saliti di 1,6 milioni soprattutto per i maggiori ricavi da servizi di transactions, ingegneria e asset management in Spagna, Regno Unito, Giappone e Italia.

A livello di risultati operativi, l’Ebitda registrato dal gruppo attivo nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nel 1° semestre del 2017 è stato pari a 78,2 milioni, in crescita del 9,6% su base annua, con un Ebitda margin pari al 55,5% e in linea con quello del 1° semestre del 2016. Alla base di questo risultato i maggiori ricavi conseguiti nel periodo in esame. L’Ebit del periodo in esame è stato pari a 43,9 milioni, in aumento del 22,9% su base annua anche grazie ai minori ammortamenti per 4,3 milioni, a seguito all’aggiornamento della vita utile degli impianti eolici e fotovoltaici effettuato da periti indipendenti, tenuto conto dei vincoli contrattuali attuali, che ha comportato un incremento medio della vita utile da 20 anni a 22,5 anni.

Al di sotto della gestione caratteristica, gli oneri finanziari netti sono diminuiti di 0,4 milioni per effetto delle azioni del management volte a ridurre il costo del debito attraverso la rinegoziazione di alcuni project financing, del minore indebitamento, su cui ha inciso positivamente anche il deprezzamento della sterlina rispetto all’euro, e di minori differenze cambio.

Questi effetti hanno più che compensato la riduzione degli interessi attivi sulle giacenze di liquidità di Falck Renewables a fronte dell’incremento dell’ammontare dei project financing e l’incremento del debito a fair value dei Royalty instruments che risente dell’effetto dei futuri prezzi dell’energia elettrica previsti in aumento nel Regno Unito.

Le imposte sul reddito nella prima metà del 2017 sono state pari a 5,9 milioni e risentono positivamente dell’iscrizione di imposte anticipate, precedentemente non considerate recuperabili, per un totale di 1,4 milioni, in seguito alla rivisitazione della e vita utile degli impianti eolici e fotovoltaici italiani, della riduzione, a partire dal 1 gennaio di quest’anno, dell’aliquota fiscale sui redditi di impresa in Italia dal 27,5% al 24% e del mix delle produzioni di energia elettrica che ha visto crescere significativamente i risultati nel Regno Unito, soggetti ad un’aliquota fiscale inferiore, rispetto a quelli in Italia.

Nella prima metà del 2017, il risultato netto di gruppo di Falck Renewables è balzato del 76,6% su base annua, raggiungendo 19,5 milioni mentre l’utile netto è stato pari 12,8 milioni, con un incremento del 41,9% rispetto allo stesso periodo del 2016 a causa della migliore performance degli impianti eolici del Regno Unito nei quali sono presenti azionisti di minoranza.

L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2017, comprensivo del fair value dei derivati, è stato pari a 541,2 milioni rispetto a 562 milioni al 31 dicembre 2016. La cassa generata nel periodo è pari a 30,3 milioni ed è stata parzialmente compensata da investimenti netti per 10,7 milioni, dividendi pagati per 15,1 milioni e dall’acquisto di azioni proprie per 1 milione. Il deprezzamento della sterlina rispetto all’euro ha avuto un effetto positivo sui debiti finanziari netti in sterline per 8,1 milioni che si somma all’effetto positivo della variazione del fair value dei derivati di 9,2 milioni.

Nel corso dei primi sei mesi del 2017, gli investimenti in immobilizzazioni sono stati pari a 10,7 milioni e hanno riguardato principalmente la costruzione del parco eolico di Auchrobert per 8 milioni e migliorie dei parchi eolici di Eolo 3W Minervino Murge ed Eolica Sud per circa 1,7 milioni. La capacità installata è aumentata di 36 MW rispetto al 31 dicembre 2016, raggiungendo 821 MW al 30 giugno 2017, a seguito dell’entrata in esercizio del parco eolico Auchrobert nel Regno Unito, costituito da 12 turbine.