Prima seduta della settimana all’insegna del denaro per il Ftse Italia Servizi Pubblici, che ha concluso le contrattazioni di ieri in rialzo dello 0,5% rispetto alla chiusura di venerdì. Una performance giornaliera in linea con quella dello Stoxx Europe 600 Utilities e migliore rispetto a quella portata a casa del principale indice di piazza Affari, cioè il Ftse Mib (+0,3%).
Un sostegno importante all’andamento di ieri del paniere tricolore del comparto utility e delle rinnovabili è arrivato dalla flessione dei rendimenti sui governativi dei Paesi Perifericisulla parte intermedia e lunga della curva. Senza dimenticare che ieri è proseguita la stagione delle trimestrali relative al periodo aprile-giugno del 2017, con la pubblicazione dei conti da parte di A2A, Ascopiave e Falck Renewables.
Nel segmento delle Big Cap, gli acquisti si sono concentrati su Italgas (+2%) e proprio su A2A (+1,4%) mentre è rimasta indietro Enel (+0,2%) che, a causa della sua elevata capitalizzazione, ha frenato il rialzo di ieri del Ftse Italia Servizi Pubblici.
Nel dettaglio, Italgas ha beneficato della decisione degli analisti di Mediobanca di confermare il giudizio Outperform e il prezzo obiettivo a 5 euro dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali, avvenuta la scorsa settimana. In questo modo le quotazioni dei titoli del gruppo leader nella distribuzione del gas in Italia hanno recuperato buona parte di quello che avevano perso (-2,4%) nella precedente ottava.
Per quanto riguarda A2A, la multi-utility lombarda ha comunicato oggi i conti relativi al periodo aprile-giugno del 2017 che sono stati influenzati negativamente dalla forte contrazione della produzione idroelettrica in Italia e in Montenegro, sulla scia delle scarse precipitazioni, ma soprattutto dalla valorizzazione dell’Opzione Put sulla quota del 41,78% in EPCG. In particolare, la nuova valutazione di questa partecipazione ha così determinato una svalutazione totale di 95 milioni corrispondenti, per 60 milioni all’adeguamento del valore degli asset al valore dell’opzione Put e per 35 milioni agli effetti dell’attualizzazione delle sette rate equivalenti annuali di cessione e incasso.
Nell’ambito delle Mid Cap, seduta da incorniciare per Iren (+2,2%) che ha beneficiato anche della decisione annunciata venerdì dell’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico di riconoscere al terminale di rigassificazione Olt, di cui Iren ha una partecipazione del 46,79% del capitale, lo status di infrastruttura regolata a seguito dell’accertamento della sussistenza dei presupposti. L’Authority presieduta da Guido Bortoni ha così affermato la titolarità del diritto al fattore di copertura dei ricavi e alla remunerazione addizionale sul capitale investito.
Fanalino di coda all’interno del segmento in esame Ascopiave (+0,4%) che ha presentato una trimestrale con risultati operativi in flessione rispetto al 2° trimestre del 2016, mentre l’utile netto è riuscito ad aumentare del 19% su base annua.
Tra le Small Cap, da segnalare il buon rialzo delle quotazioni di Falck Renewables (+2,6%) che hanno beneficiato dei brillanti risultati economici conseguiti nei tre mesi primaverili, annunciati oggi. Nel periodo in esame, l’Ebitda del gruppo guidato da Toni Volpe è aumentato del 14,5% su base annua e l’utile pre-tasse è lievitato a 5,9 milioni dal milioni del 2° trimestre del 2016. Deboli, invece, ErgyCapital (-1,6%) ed Edison Rsp (-1,8%).