Riparte anche ad agosto la corsa inarrestabile dei listini americani. I tre indici principali guadagnano tutti circa un quarto di punto percentuale con il Dow Jones che registra il sesto nuovo massimo storico consecutivo e chiude ad un soffio dalla barriera psicologica dei 22.000 punti. L’andamento positivo di Wall Street ricaccia il VIX al di sotto della barriera dei dieci punti.
Nemmeno le brutte notizie sia macro economiche che societarie riescono a scuotere la solidità del rialzo azionario che appare di giorno in giorno sempre più granitico.
Le spese per costruzioni salgono a luglio solo dell’1,6% su base annua e calano del 1,3% a livello mensile, risultato assai modesto che non si verificava dal 2010. L’indice manifatturiero rimane invece in linea con le attese, ma retrocede rispetto ai livelli del mese di giugno.
Continuano le brutte notizie dal settore auto che conferma la crisi conclamata del comparto con il calo evidente delle immatricolazioni ed i dati specifici delle vendite di General Motors e Chrysler che registrano discese ben oltre la doppia cifra.
A mercati chiusi, Apple non delude le attese e batte le stime sia di ricavi che di utili, malgrado un lieve calo delle vendite di Iphones.
Il petrolio interrompe nel finale la sua corsa dopo aver superato facilmente la barriera dei 50 dollari al barile e ritraccia in area $49, in seguito ad un aumento delle scorte del tutto inatteso.
Infine, l’oro sale a 1280 dollari l’oncia tornando ai massimi delle ultime sei settimane, approfittando anche della debolezza del biglietto verde che scivola oltre quota 1,18 nei confronti della moneta unica.