Utile netto in forte rialzo a 1,35 miliardi (+16,5%) per Crédit Agricole nel secondo trimestre 2017, superiore alle attese degli analisti che lo stimavano a 1,02 miliardi.
Il margine di intermediazione è rimasto pressoché stabile su base annua a 4,7 miliardi (al netto di elementi eccezionali contabilizzati nel 2016 sarebbe cresciuto del 6,5%). Stabili anche i costi operativi a 2,8 miliardi, mentre diminuiscono del 21,5% le rettifiche su crediti a 351 milioni. I conti recepiscono proventi straordinari per 224 milioni, rispetto ai 121 milioni del periodo di confronto.
Nello specifico, il Retail Banking ha raddoppiato il proprio utile a 186 milioni, l’International Retail Banking” ha consuntivato un utile di 81 milioni (+5%), il Corporate e Investment Banking di 431 milioni (+19%). Bene anche l’Insurance e Asset Management con un utile salito a 466 milioni (+12%) e i Servizi Finanziari Specializzati a 188 milioni (+22%).
In termini patrimoniali, si è rafforzato il Cet1 al 12,4% rispetto all’11,9% di fine marzo.
Si segnala in particolare che, il braccio operativo italiano, Crédit Agricole Italia, attualmente impegnato sul dossier delle tre Casse di Risparmio di Rimini, San Miniato e Cesena, ha riportato un utile netto aumentato del 7% a 131 milioni.