Nei primi sei mesi del 2017 i ricavi del gruppo guidato da Massimiliano Bianco sono stati pari a 1,81 miliardi, in progresso del 16,6% su base annua sulla scia del forte aumento dei volumi e del prezzo dell’energia elettrica sul mercato all’ingresso
A livello di risultati operativi, nel periodo gennaio-giugno dell’anno in corso l’Ebitda di Iren ha raggiunto quota 442,3 milioni, in aumento del 6% rispetto al 1° semestre del 2016 grazie al maggior contributo di tutte le attività del gruppo (regolate, non regolate e quasi regolate). Nell’ambito della filiera energetica, l’incremento del margine operativo lordo è legato all’effetto combinato di un accorto utilizzo degli impianti e di un’efficace politica di hedging che ha consentito di cogliere le importanti opportunità offerte dallo scenario energetico. Sul fronte dei business a rete, le importanti sinergie raggiunte nel periodo, in linea con le previsioni del piano industriale, sono state parzialmente controbilanciate da alcuni elementi negativi non ricorrenti. Significativo il contributo del settore Ambiente, grazie a una migliore saturazione degli impianti di smaltimento che ha reso possibile un maggiore recupero energetico.
L’Ebit del 1° semestre del 2017 si è attestato a 257,7 milioni, in crescita del 7,9% su base annua alla luce di un incremento della voce ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni del 7,9% su base annua dovuto in larga parte all’ampliamento del perimetro di consolidamento ricollegato all’acquisizione di Atena e alle concessioni residue di Società Acque Potabili, quest’ultime acquisite all’inizio del 2017.
Nella prima metà del 2017, il conto economico della multi-utility quotata si è chiuso con un utile netto di 145,1 milioni, segnando un balzo del 19,5% rispetto allo stesso periodo del 2016 non soltanto grazie alla migliore performance operativa, ma anche alla più vantaggiosa gestione finanziaria e al minor carico fiscale, con quest’ultimo che ha beneficiato del taglio dell’Ires al 24% dal primo gennaio del 2017 rispetto al 27,5% del 1° semestre del 2016.
Sul fronte dello stato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2017 è stato pari a 2,4 miliardi di euro, in riduzione del 2,2 rispetto al 31 dicembre 2016 grazie alla forte generazione di cassa che ha coperto gli investimenti tecnici lordi del periodo gennaio-giugno del 2017 (103,2 milioni) e il pagamento dei dividendi relativi al 2016 (89 milioni).