Nel periodo aprile-giugno del 2017 i ricavi del gruppo guidato da Massimiliano Bianco sono stati pari a 766,8 milioni, in progresso del 14,6% su base annua sulla scia del forte aumento dei volumi di energia elettrica prodotti (+38,9% su base annua) e del balzo del prezzo dell’energia elettrica sul mercato all’ingresso (+30,1% su base annua).
A livello di risultati operativi, nel 2° trimestre dell’anno in corso l’Ebitda di Iren ha raggiunto quota 177,32 milioni, in flessione dello 0,4% rispetto allo stesso trimestre del 2016 grazie al maggior contributo di tutte le attività del gruppo, esclusa la divisione Mercato e il business delle infrastrutture elettriche. Da segnalare che nei tre mesi considerati la produzione termoelettrica è lievitata del 53,3% rispetto al 2° trimestre del 2016 e quella idroelettrica del 22,6% su base annua.
L’Ebit del 2° trimestre del 2017 è stato pari a 83,3 milioni, in flessione dell’1,5% su base annua alla luce di un incremento della voce ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni del 0,6% su base annua.
Nel periodo in esame, il conto economico della multi-utility quotata si è chiuso con un utile netto di 44,5 milioni, segnando una contrazione dell’8,3% rispetto allo stesso periodo del 2016. Alla base di questa flessione il più basso risultato operativo, ma anche la flessione del 53,7% su base annua del contributo della voce partecipazioni e rettifiche di valore di partecipazioni che hanno più che compensato il migliore risultato della gestione finanziaria e al minor carico fiscale, con quest’ultimo che ha beneficiato del taglio dell’Ires al 24% dal primo gennaio del 2017 rispetto al 27,5% del 1° semestre del 2016.
Sul fronte dello stato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2017 è stato pari a 2,4 miliardi di euro, sostanzialmente stabile rispetto al 31 marzo 2017 grazie alla forte generazione di cassa che ha coperto gli investimenti tecnici lordi del periodo gennaio-giugno del 2017 (56,7 milioni) e il pagamento dei dividendi relativi al 2016 (89 milioni).