I futures sui principali indici europei mostrano variazioni contrastanti, preannunciando un avvio incerto per le borse continentali dopo la chiusura poco mossa di Wall Street e la mattinata in territorio negativo dei listini asiatici. In particolare, il derivato sul Dax di Francoforte evidenzia un ribasso dello 0,2%, mentre gli altri scambiano poco distanti dalla parità.
Oltreoceano, ieri sera, il Dow Jones ha stampato l’ennesimo nuovo record, terminando a +0,2% oltre 22.000 punti, grazie al balzo di Apple che è salita di quasi il 5% in scia alla presentazione della trimestrale nella seduta precedente. Invariati il Nasdaq e lo S&P500, mentre il Russell 2000 ha perso oltre un punto percentuale facendo registrare la peggiore seduta nell’ultimo mese.
Lievi segni rossi stamani tra i listini orientali, mentre il Kospi di Seul arretra addirittura dell’1,7% (Samsung a -3%), registrando il massimo calo da novembre, dopo che il presidente Moon Jae-in ha annunciato un piano per aumentare le tasse sulle grandi società. I mercati dell’area Asia-Pacifico abbandonano così i massimi di 10 anni, con gli investitori ancora concentrati sui risultati corporate in attesa del report di domani sul mercato del lavoro.
Un dato che potrà dare un’effettiva valutazione sulla crescita globale, fornendo inoltre indicazioni utili per capire se la Fed potrà o meno alzare i tassi un’altra volta entro fine anno. Un’ipotesi su cui alcuni membri della banca centrale statunitense, intervenuti ieri, si sono mostrati piuttosto cauti, trascinando il dollaro ai minimi di 2 anni con l’euro risalito fino a un picco di 1,19 per poi tornare a 1,184.
Sul fronte delle banche centrali si riunisce oggi la Bank of England, che dovrebbe lasciare i tassi inalterati. Il governatore Mark Carney, tuttavia, potrebbe utilizzare toni meno accomodanti nel suo intervento trimestrale per commentare l’andamento dell’inflazione.
Tra le materie prime, il petrolio scambia in frazionale ribasso, dopo il recupero di ieri sera nonostante le scorte domestiche settimanali superiori al previsto. Wti e Brent scambiano rispettivamente in area 49,4 e 52,1 dollari al barile.
Sul fronte macro sono attesi, oggi, gli indici Markit Pmi servizi e composto di luglio di Italia, Francia, Germania e Regno Unito, oltre alle vendite al dettaglio dell’Eurozona. Negli Stati Uniti verranno rese note le nuove richieste di disoccupazione della settimana conclusa il 29 luglio, le richieste continue della settimana conclusa il 22 luglio e gli indici Markit Pmi servizi e composto di luglio.
A Piazza Affari riflettori puntati su UNICREDIT che nel primo semestre del 2017 ha battuto nettamente il consensus, soprattutto in termini di utile netto.
Da seguire anche POSTE ITALIANE, che nel primo semestre ha riportato ricavi consolidati pari a 18 miliardi, (+2% a/a) e un utile netto di 510 milioni (565 milioni nei primi sei mesi del 2016). In aumento le masse gestite ed amministrate, che insieme raggiungono i 500 miliardi.
Nella giornata odierna si riuniranno i cda per l’approvazione dei dati contabili di BUZZI UNICEM, MEDIOBANCA, UNIPOL, UNIPOLSAI e CAMPARI.
Fuori dal listino principale sono attesi invece i conti di BANCA CARIGE, BANCA FINNAT, BANCO DESIO, CENTRALE DEL LATTE D’ITALIA, CREDEM, DIASORIN, DMAIL, FILA, GAS PLUS, GEFRAN, IREN, NICE, PRIMA INDUSTRIE, RCS MEDIAGROUP, RENO DE MEDICI, SABAF, TOD’S, TXT.