Nel secondo trimestre 2017, le vendite del gruppo diminuiscono del 10,6% a cambi costanti a 315,3 milioni (- 9,8% a cambi correnti), rispetto al pari periodo 2016. Penalizzante nel periodo l’andamento dei ricavi wholesale, diminuiti del 10,6% a 295 milioni (-9,9% a cambi correnti).
Positiva la performance del portafoglio marchi in continuità, aumentato dell’1,2% a cambi costanti (+2% escludendo il business retail) riflettendo il recupero degli ordini inevasi, confrontandosi, però, con un secondo trimestre 2016 particolarmente positivo, quando il business era cresciuto del 9% a cambi costanti (+11,2% escluso il business retail).
In Europa, principale mercato di sbocco con in 53% del totale, i ricavi sono saliti del 3,3% 166 milioni (+2,9% cambi correnti), mentre, in Nord America, secondo mercato di riferimento, le vendite sono diminuite del 21% a 107,4 milioni (-19% a cambi correnti). Perdite consistenti in Asia, con vendite in calo del 44% a 18 milioni per la cessazione della licenza Gucci.
Nel Resto del Mondo le vendite sono aumentate dell’1,6% a 24,1 milioni (+ 3,1% a cambi correnti). le vendite dei marchi in continuità hanno registrato una ripresa significativa(+17,3% a cambi costanti), grazie al forte progresso dei mercati IMEA e all’importante recupero registrato in America Latina, nonostante la continua debolezza del mercato brasiliano.
A fronte del calo del giro d’affari, l’Ebitda adjusted si è portato a 34 milioni (+2,9%), con una marginalità salita al 10,8% (9,5% nel secondo trimestre 2016), grazie alle azioni di contenimento dei costi che hanno consentito il significativo miglioramento della leva operativa.