Al termine di una seduta volatile, il Ftse Mib chiude in lieve calo (-0,2%) come le altre borse europee, indifferenti all’avvio positivo di Wall Street, a sua volta sostenuto dai dati trimestrali sopra le attese di Apple.
I listini americani sono rimasti forti anche dopo i deludenti dati sulle scorte di greggio in quanto il Brent ha chiuso a 52,2 dollari al barile (+0,8%) e il Wti a 49,5 (+0,6%) pur in presenza di un aumento a 1.316,4 milioni di barili (+1,1 mln b) con la produzione a 9,430 milioni di barili (+20 mila barili).
I listini europei sono stati invece penalizzati dall’euro rimasto forte sul dollaro, con il cambio ai massimi da due anni in area 1,183. E in tale scenario arretrano sia il comparto bancario (-0,5%) sia i servizi finanziari (-0,4%), con alcune prese di profitto.
Nel risparmio gestito è in controtendenza Banca Mediolanum (+0,5%), mentre le altre mostrano contrazioni comprese tra lo 0,2% e il 2 per cento. Sempre all’interno del Ftse Mib, si segnalano il rialzo di Poste (+1%) e il calo di Exor (-0,3%).
Tra le Mid Cap tengono Banca Ifis (+1,2%) e Cerved (+0,8%), mentre perde ancora terreno Banca Intermobiliare (-0,8%) dopo i risultati negativi evidenziati nel secondo trimestre 2017.