BioDue avvia lo studio di fattibilità per il passaggio dall’Aim Italia al Mercato Telematico Azionario, ed eventualmente al segmento Star. Processo che potrebbe essere completato entro il secondo semestre del 2018.
Un passo che consentirebbe alla società di avere innanzitutto un più agevole accesso ai mercati dei capitali, italiani ed esteri, e quindi maggiori possibilità di reperire le risorse necessarie a portare avanti i propri piani di sviluppo. A ciò si aggiungerebbe un potenziale incremento della liquidità delle azioni, in relazione alla maggiore visibilità e ai maggiori volumi di scambi del MTA rispetto all’Aim Italia.
BioDue ritiene che i requisiti minimi di flottante per effettuare il passaggio al mercato maggiore potranno essere raggiunti, non solo con l’apertura al mercato dei capitali ma anche attraverso la cessione di azioni da parte degli attuali soci.
In questa direzione, il vicepresidente Ruffo Benedetti ha effettuato un’operazione di accelerated bookbuilding, rivolto a investitori istituzionali italiani ed esteri, che ha riguardato 910 mila azioni ordinarie, pari all’8,162% del capitale sociale, al prezzo di 5,470 euro. Pertanto, ad oggi, il vicepresidente detiene il 23,146% del capitale, pari a 2.580.560 azioni ordinarie. Si segnala, inoltre, che Invest Banca ha acquistato 181.500 azioni BioDue, pari all’1,628% del capitale sociale.
Infine, si riporta che i soci Vanni Benedetti, Ruffo Benedetti e Pierluigi Guasti hanno sottoscritto un accordo di lock-up, avente ad oggetto tutte le azioni da essi detenute, pari al 78,48% del capitale di BioDue, con l’obiettivo di dare al mercato un segnale di stabilità della compagine societaria e di confermare l’intenzione dei soci legati dal lock-up di intraprendere insieme il processo di passaggio al mercato Mta.
L’operazione darebbe, inoltre, maggiore impulso al piano strategico, focalizzato sulla crescita dimensionale anche per linee esterne, oltre che sul proseguimento della crescita a livello internazionale. che ha portato, tra l’altro, alla recentemente costituzione di joint venture negli Stati Uniti e in Albania.