[FLASH] Carige ha riportato, nel secondo trimestre 2017, una perdita netta di 113,8 milioni, in calo del 21,3% rispetto al pari periodo 2016. Il risultato sconta la minusvalenza (66 milioni) derivante dalla cessione del portafoglio npl da 938,6 milioni assistito da Gacs e oneri connessi per 3,6 milioni, la svalutazione del fondo Atlante (7,2 milioni) nonché accantonamenti al fondo rischi e oneri essenzialmente riconducibili alle garanzie concesse nell’ambito della vendita delle compagnie assicurative (14,4 milioni). Escludendo tali oneri la perdita netta sarebbe stati pari a 48,1 milioni.
Il margine di intermediazione si è attestato a 139 milioni, in calo del 22,6% rispetto allo stesso periodo del 2016, per la riduzione di tutte le sue componenti. Si ricorda che il periodo aprile-giugno 2016 aveva beneficiato di proventi non ricorrenti per 5,7 milioni, legati alla cessione delle partecipazioni in Visa Europe e CartaSi.
Si segnala, infine, che il cda propone un aumento di capitale fino a 560 milioni, di cui una tranche per massimi 60 milioni, da destinarsi ai portatori di titoli subordinati che aderiscano all’operazione di liability management. Quest’ultima attraverso lo scambio di strumenti finanziari subordinati, emessi dalla banca sul mercato istituzionale, a fronte di un corrispettivo in strumenti finanziari senior di nuova emissione.
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