Il Cda di Fila ha approvato la semestrale 2017 che presenta ricavi netti consolidati saliti del 29,3% a 260,5 milioni (+2% la crescita organica), principalmente per effetto delle acquisizioni effettuate nel 2016. L’Ebitda adjusted sale a 43,8 milioni (+19,8%, -2,8% quello organico) e l’Ebit adjusted a 34,8 milioni (+16,3%), al netto dei costi non ricorrenti. L’utile netto adjusted di competenza dei Soci ammonta a 17,6 milioni, rispetto ai 17,1 milioni del pari periodo 2016. L’indebitamento finanziario netto aumenta a 285,6 milioni, dai 223,4 milioni di fine 2016. Il mercato di riferimento nel 2017 risulta stabile in Europa e in crescita sostenuta in India e Messico.
Nel primo semestre 2017 il gruppo Fila (Fabbrica Italiana Lapis e Affini), attivo nella produzione e commercializzazione di prodotti per l’espressione della creatività, ha registrato un giro d’affari aumentato a 260,5 milioni (+29,3%rispetto al pari periodo 2016) soprattutto grazie alle acquisizioni portate a termine nel 2016, che hanno contribuito per circa 53,5 milioni. All’incremento ha concorso anche l’effetto positivo su cambi per circa 1,4 milioni, in particolare per l’apprezzamento del dollaro americano e della rupia indiana solo parzialmente compensato dal deprezzamento del pesos messicano e della sterlina inglese.
Ricordiamo che il gruppo inglese Daler-Rowney Lukas risulta consolidato da febbraio 2016, la società inglese St. Cuthberts Mill Limited da settembre e il gruppo francese Canson da ottobre.
La crescita organica del fatturato, al netto delle acquisizioni effettuate e dei cambi, è stata di 4,1 milioni (+2%) ed è dovuta principalmente ai dati positivi registrati nel Centro-Sud America, in particolare Messico e, in parte minore, Cile ed Argentina, (+5,2 milioni, +22,3%) e nell’area asiatica, in particolare in India, (+4,7 milioni, +20,2%). Tale crescita è stata parzialmente compensata da una contrazione temporanea del fatturato in Nord America (-7 milioni, -10,4%) dovuta all’integrazione di Daler e, in parte minore, di Canson che ha creato ritardi nelle spedizioni nella prima parte dell’anno. Tali ritardi sono stati nel frattempo assorbiti e la relativa fatturazione verrà recuperata nel secondo semestre 2017.
L’Ebitda è salito a 39 milioni (+24,9%). L’Ebitda adjusted, al netto dei costi operativi non ricorrenti riguardanti, in particolare, i piani di riorganizzazione del gruppo e il piano di stock grant riconosciuto ad alcuni dipendenti, è pari a 43,8 milioni (+19,8%), con un margine sui ricavi del 16,8% (18,1% nel primo semestre 2016). Al netto delle operazioni di M&A e dell’effetto cambi, l’Ebitda organico si è ridotto del 2,8% principalmente a seguito dei ritardi legati all’integrazione logistica con i prodotti Daler e Canson nell’area nord americana.
L’Ebit cifra in 29,9 milioni (+21,7%), dopo ammortamenti e svalutazioni aumentati a 9,1 milioni (+36,6%) per effetto delle citate acquisizioni. L’Ebit adjusted risulta pari a 34,8 milioni (+16,3%). La gestione finanziaria presenta oneri netti saliti dai 2 milioni di fine marzo 2016 a 7,6 milioni; a livello adjusted il peggioramento è di 6,3 milioni, da 2,3 a 8,6 milioni.
Il risultato finale evidenzia un utile netto di competenza dei Soci di 14 milioni rispetto ai 13,2 milioni del corrispondente periodo 2016 (+6%), a fronte di un utile netto adjusted di 17,6 milioni (+2,7%).
L’indebitamento finanziario netto aumenta di 62,2 milioni a 285,6 milioni, dai 223,4 milioni di fine 2016, a fronte di un patrimonio netto pari a 244,8 milioni (239 milioni a fine dicembre 2016). Il rapporto Net Debt/Equity sale quindi da 0,9x a 1,2x. Il peggioramento della posizione finanziaria è dovuto essenzialmente alla dinamica del capitale circolante netto, legata alla stagionalità del business, che ha assorbito 84,5 milioni, a investimenti per complessivi 8,4 milioni e alla distribuzione di dividendi per 3,8 milioni, solo parzialmente compensati dal flusso di cassa operativo netto di 36 milioni.
Il gruppo nel primo semestre 2017 ha significativamente investito in logistica e struttura manageriale, con l’attesa di un ritorno di tali investimenti in termini di maggiori sinergie future.
“I risultati del primo semestre dell’anno confermano l’accelerazione del processo di integrazione produttiva e commerciale in atto che, come previsto, esprimerà tutto il suo potenziale in termini di sinergie di costo e di ricavo a partire dal 2018” ha dichiarato l’Ad Massimo Candela. “Nel primo semestre del 2017, continua la crescita in Asia e in particolare in India caratterizzata da uno sviluppo importante dei volumi e della capacità produttiva. Nella seconda parte dell’anno avremo modo di vedere anche l’effetto delle efficienze di costo che derivano dal processo di integrazione e la posizione finanziaria netta sarà in miglioramento, seppur in presenza di investimenti produttivi significativi.”