[FLASH] Ubi ha chiuso il secondo trimestre 2017 con un utile netto di 43,9 milioni (non considerando l’integrazione delle tre Good Bank), che si confronta con una perdita netta di 829 milioni del secondo trimestre 2016. Periodo che scontava però la decisione della banca di incrementare i livelli di copertura dei crediti deteriorati.
L’istituto ha fornito i risultati del secondo trimestre 2017, considerando anche l’integrazione delle Good Bank, da quale emerge un utile netto pari a 628,9 milioni, in presenza di una posta positiva di 612,9 milioni connessa al badwill delle tre banche acquisite lo scorso maggio.
Il margine di intermediazione stand alone si è attestato a 831,5 milioni (+1,4%). L’andamento, se da un lato ha beneficiato della crescita delle commissioni nette (+10% a 363,4 milioni), dall’altro, ha risentito della debolezza del margine di interesse (-9,4% a 346,8 milioni).
Diminuiscono sensibilmente le rettifiche su crediti a 152,1 milioni, dai 1.051 milioni del pari periodo 2016, il cui ingente ammontare rifletteva scelte aziendali volte a innalzare il livello di copertura dei crediti deteriorati.
(segue approfondimento)