Aim – In evidenza Biodue (+6,7%), vendite su Giorgio Fedon (-4,4%)

Venerdì 4 agosto chiusura in rialzo per le borse europee, che hanno accelerato nel finale beneficiando anche dell’impennata del dollaro sulla moneta unica dopo i dati oltre le attese sul mercato del lavoro Usa. A Milano il Ftse Mib ha terminato le contrattazioni in positivo dello 0,7% sfiorando i 22 mila punti, portando al 2,4% il rialzo delle ultime cinque sedute.

Nella scorsa ottava il Ftse AIM Italia è risultato invece sostanzialmente stabile, al di sotto del London Ftse Aim 100 (+1,5%) e del London Ftse Aim All Share (+1%).

In calo i volumi medi scambiati nelle ultime cinque sessioni, scesi a 4.036.018, inferiori rispetto ai volumi medi trattati nelle sedute fino ai 3 mesi precedenti.

Settimana positiva anche per Biodue, che ha registrato un rialzo del 6,7% con 9.200 azioni mediamente trattate a seduta, in scia al dato delle vendite del primo semestre del 2017 in crescita del 3,3% a 18,4 milioni. La società ha avviato lo studio di fattibilità per il passaggio all’Mta, ed eventualmente al segmento Star. Processo che potrebbe essere completato entro il secondo semestre del 2018. BioDue ritiene che i requisiti minimi di flottante per effettuare il passaggio al mercato maggiore potranno essere raggiunti non solo con l’apertura al mercato dei capitali ma anche attraverso la cessione di azioni da parte degli attuali soci. In questa direzione, il vicepresidente Ruffo Benedetti ha effettuato un’operazione di accelerated bookbuilding, rivolto a investitori istituzionali italiani ed esteri, che ha riguardato 910 mila azioni ordinarie, pari all’8,162% del capitale sociale, al prezzo di 5,470 euro. Pertanto, ad oggi, il vicepresidente detiene il 23,146% del capitale, pari a 2.580.560 azioni ordinarie. Si segnala, inoltre, che Invest Banca ha acquistato 181.500 azioni BioDue, pari all’1,628% del capitale sociale. Inoltre, i soci Vanni Benedetti, Ruffo Benedetti e Pierluigi Guasti hanno sottoscritto un accordo di lock-up avente ad oggetto tutte le azioni da essi detenute, pari al 78,48% del capitale, con l’obiettivo di dare al mercato un segnale di stabilità della compagine societaria e di confermare l’intenzione dei soci legati dal lock-up di intraprendere insieme il processo di passaggio al mercato Mta.

Ottava positiva per Clabo, che ha registrato un progresso del 3,3% con 19.500 titoli mediamente trattati a seduta.

Vendite su Giorgio Fedon, che nelle ultime cinque sedute ha ceduto il 4,4% per cento. La società ha comunicato i risultati del primo semestre 2017, chiuso con ricavi per 33,6 milioni, in calo 6% rispetto a fine giugno 2016, penalizzati dalla diminuzione del canale wholesale. L’Ebitda cifra in 1,4 milioni, dagli oltre 2 milioni del 2016, con un risultato operativo di 0,5 milioni (1,2 milioni a fine giugno 2016). Il periodo si è chiuso in sostanziale parità (utile di 0,6 milioni nel pari periodo 2016) e a fine giugno 2017 l’indebitamento netto si è attestato a 8,2 milioni, aumentato dai 6,1 milioni di fine dicembre 2016.