Ottava positiva per il Ftse Mib (+2,4%) a 21.935,79 punti. Settimana caratterizzata dalla comunicazione dei dati di bilancio da parte di numerose società nonché dalla diffusione di importanti dati macroeconomici tra cui quelli riguardanti il mercato del lavoro negli Usa.
Performance con segno più anche per il settore Commercio il cui indice ha segnato un rialzo del 2,8%, sovraperformando il corrispondente europeo dell’1,4 per cento.
Tra i titoli del Ftse Mib la migliore è stata Ynap (+3,8%) che ha comunicato i dati di bilancio. Nel dettaglio nel primo semestre 2017 il gruppo ha riportato ricavi pari a 1.034,1 milioni, in progresso del 15,3% rispetto al pari periodo 2016. Una dinamica positiva che si amplificata a livello di margini operativi, con l’Ebitda adjusted che segna un incremento del 28,1% a 98 milioni e l’Ebit adjusted in aumento del 17,9% a 61,5 milioni. L’utile netto adjusted si è attestato a 38 milioni (+2,7%).
Male invece Campari (-1,4%) che ha diffuso anch’essa i dati trimestrali. Dati che, pur essendo positivi sono stati inferiori alle attese degli analisti. Nel dettaglio nel secondo trimestre 2017 ha riportato ricavi pari a 468,1 milioni, in crescita del 12,4% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Una dinamica positiva che si è mantenuta, pur rallentando, a livello sia di Ebitda che di Ebit, che aumentano rispettivamente del 7,5% a 113,1 milioni e del 7% a 99 milioni. Per contro l’utile ante imposte ha segnato una contrazione del 19,6% a 54,9 milioni.
Tra le Mid Cap ha fatto meglio Marr (+1,7%), sulla quale si riporta che nel secondo trimestre 2017 il gruppo ha realizzato ricavi per 428,1 milioni, in progresso del 5,2% rispetto al pari periodo del 2016. L’Ebitda è cresciuto del 1,6% a 35,4 milioni mentre l’Ebit è rimasto sostanzialmente invariato a 30,3 milioni. L’utile netto ha segnato un incremento del 6,9% a 20,6 milioni. L’indebitamento finanziario netto si è attestato a 209 milioni, in calo di 16,2 milioni rispetto a fine marzo 2017.
Tra le Small si è distinta Centrale del Latte d’Italia con un +4,9 per cento.
Infine relativamente a Ivs Group (-2,6%) si riporta che il TAR del Lazio ha confermato il provvedimento dell’AGCM nei confronti di Ivs Italia e di altre società con il quale stabiliva che esse avrebbero messo in atto, dal 2011 al 2014, comportamenti orientati a limitare la concorrenza nel settore del vending nel nostro paese. Inoltre, per quanto riguarda IVS Italia, il TAR ha confermato la sanzione di oltre 31,9 milioni. Pertanto Ivs si appellerà al Consiglio di Stato, ritenendo che il provvedimento dell’AGCM sia affetto da gravi errori e che il TAR non abbia adeguatamente e correttamente valutato i molteplici e documentati motivi di impugnazione sottoposti dalla società.
Inoltre in settimana ha comunicato che cede a Luigi Lavazza il 36,86% detenuto (direttamente e attraverso la controllata IVS France) nella società francese Espresso Service Proximité.
La cessione, prevista a metà settembre, per un importo vicino ai 5,5 milioni, oltre a 360 mila di dividendi non ancora liquidati al gruppo Ivs, determinerà una plusvalenza pari a 2,8 milioni lordi.