Creval chiude il secondo trimestre 2017 con una perdita netta pari a 197,2 milioni, risentendo di 321,1 milioni di rettifiche su crediti, 229 milioni dei quali per la cessione di 1,4 miliardi di npl (Progetto Elrond).
In diminuzione anche il margine di intermediazione, attestatosi a 180,8 milioni (-13,4% a/a), per il saldo negativo, pari a 1,3 milioni, dei profitti da trading (positivo per 28 milioni nel secondo trimestre del 2016), la riduzione del margine di interesse a 99 milioni (-4,4%) e degli altri ricavi a 8,4 milioni (-4,2%). In controtendenza invece le commissioni nette, in aumento del 9% a 74,6 milioni.
I costi mostrano una flessione del 3,9% a 125,1 milioni, meno che proporzionale rispetto a quello dei ricavi, con un in cost/income ratio salito al 69,2%, dal 62,3% de secondo trimestre 2106. Nello specifico sono diminuiti del 20% i costi del personale a 59,2 milioni con uscita di 160 risorse, mentre sono cresciuti del 17,5% a 65,9 milioni gli altri costi operativi.
Il risultato lordo di gestione si è attestato, pertanto, a 55,6 milioni (-29,3%).
Dopo le citate rettifiche su crediti, salite a 321,1 milioni (102,9 milioni nel periodo aprile-giugno 2016), il risultato netto di gestione peggiora la perdita a 265,5 milioni (24,2 milioni nel periodo di confronto).
La flessione è stata in parte contenuta da proventi straordinari netti pari a 69,8 milioni, comprensivi di una plusvalenza di 69 milioni realizzata dalla cessione di un portafoglio di immobili a Beni Stabili.
In termini patrimoniali si segnala che il Cet1 si è indebolito al 10,5% (11,8% a fine 2016), rimanendo comunque sopra il valore minimo fissato (Srep al 7,75%).