L’indice infrastrutture italiane ha terminato l’ottava dal 31 luglio al 4 agosto in rialzo del 3%, sovraperformando l’Euro Stoxx Prodotti e Servizi Industriali (+0,5%) e pure il Ftse Mib (+2,4%). Il tutto in una settimana caratterizzata dalla pubblicazione dei risultati contabili di diverse società e dai dati macro, in particolare quelli positivi di venerdì sul mercato del lavoro statunitense.
Buona performance nei cinque giorni per la big cap Atlantia (+3,3%) che venerdì ha diffuso i conti (sopra le attese) del primo semestre al culmine di una settimana particolarmente ricca. Nei giorni precedenti, infatti, è stato approvato l’aumento di capitale da 3,8 miliardi per l’opas su Abertis, da cui il gruppo stima una crescita potenziale dei dividendi del 30% a partire dal primo anno in aggiunta all’attuale politica dei dividendi.
Inoltre il gruppo si è assicurato tramite la controllata cilena Grupo Costanera, la gara per la concessione del progetto Américo Vespucio Oriente Príncipe de Gales – Los Presidentes (AVO II), dal costo previsto di 500 milioni di euro.
Infine Atlantia ha sottoscritto l’accordo per l’acquisto, per 164,5 milioni, del 29,38% di Aeroporto di Bologna, che vola a +10% risultando il miglior titolo del comparto nell’ottava.
Tra le mid cap è poco mossa Sias (+0,4%) che ha raggiunto un accordo con Intesa finalizzato a separare i rispettivi investimenti in Tangenziali Esterne di Milano (TEM), Tangenziale Esterna (TE), Autostrade Lombarde (AL) e Società di Progetto Autostrada Diretta Brescia Milano. In forza di tale accordo il gruppo Sias acquisterà da Intesa le partecipazioni da essa detenute in TEM e TE e contestualmente cederà ad Intesa le quote possedute in AL/Brebemi, concentrando così i propri investimenti in TEM.
Sostanzialmente invariata anche Save (+0,2%), che ha diffuso i conti del semestre archiviato con ricavi in crescita del 6,5%, Ebitda in aumento dell’11,5% e utile netto in crescita del 12,9 per cento.
Tra le small cap Toscana Aeroporti balza del 9,6%, grazie anche ai buoni risultati diffusi venerdì. Cede terreno invece FNM (-1,8%) che potrebbe rivedere il piano strategico 2016-2020 diffuso a settembre per tenere conto dell’avvio del programma di acquisto di nuovo materiale rotabile da parte della controllata al 100% Ferrovienord.