Utility – Pausa di riflessione per il settore (-0,2%), frenano le Big Cap

Prima seduta della settimana all’insegna della cautela per il Ftse Italia Servizi Pubblici (-0,2%) dopo il deciso rialzo portato a casa nella scorsa ottava (+3,3%).

Il paniere tricolore delle società del comparto utility e delle rinnovabili quotate a piazza Affari ha comunque registrato una performance giornaliera sostanzialmente in linea con quella dello Stoxx Europe 600 Utilities (-0,3%), ignorando l’andamento di ieri dei rendimenti sui titoli di Stato europei. Lo yield sui governativi del vecchio Continente è diminuito praticamente in tutti i Paesi e su tutte le scadenze, anche se le flessioni più accentuate sono state rilevate sulla scadenza medio-lunghe dei Periferici.

Il Ftse Italia Servizi Pubblici ha così fatto del principale indice di piazza Affari, cioè il Ftse Mib, che ha registrato un rialzo dello 0,4% rispetto alla chiusura di venerdì pomeriggio, trainato dai bancari

A pesare sull’andamento borsistico di ieri del paniere del settore in esame, le Big Cap che hanno registrato variazioni giornaliere delle rispettive quotazioni inferiori all’1 per cento. L’unico titolo del segmento che non perso terreno rispetto alla chiusura precedente è stato Enel (inv.) che ieri ha annunciato di aver completato l’acquisizione della statunitense Enercoc per 212 milioni di euro. La società acquisita ha sede negli Stati Uniti ed è un fornitore leader nel settore della gestione della domanda e dei servizi energetici per utility, clienti commerciali, istituzionali e industriali. Si tratta di un’operazione importante per il gruppo guidato da Francesco Starace e per la nuova business line e-Solutions in quanto consentirà di offrire una gamma senza precedenti di servizi energetici ai clienti attuali e nuovi.

In flessione Snam (-0,6%) che non ha beneficiato della delibera finale dell’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico (Aeegsi) che ha fissato le regole per il periodo transitorio 2018-2019. Regole che, secondo i calcoli di alcuni analisti, consentono di rivedere al rialzo le stime sull’Ebitda di circa il 4% per il 2018 e di circa il 2% per il 2019, assicurando così una maggiore visibilità sulla politica dei dividendi del colosso di San Donato. Ricordiamo che l’Aeegsi ha confermato il Wacc al 5,4% anche per il 2018 mentre nel 2019 sarà rivisto nell’ambito della revisione infra-periodo. A partire dal 2018 l’Authority riconoscerà poi in tariffa anche gli investimenti entrati in esercizio l’anno precedente, inclusi i work-in-progress, mentre viene eliminato l’incentivo dell’1% a copertura del lag regolatorio.

Nell’ambito delle Mid Cap ancora denaro Iren (+1,3%), seguita da Hera (+0,6%), mentre tornano le vendite su Acea (-1,7%).

Protagonisti indiscussi della seduta di ieri sono stati i titoli delle Small Cap che hanno registrato le variazioni giornaliere più consistenti. I rialzi maggiori sono stati portati a casa dal Gruppo Waste Italia (+10,8%) e da ErgyCapital (+6,4%).

Ben comprata anche Falck Renewables (+2,1%) che ha proseguito il rally iniziato nella scorsa ottava sulla scia dell’ottima trimestrale che ha spinto gli analisti che coprono il titolo a rivedere al rialzo i precedenti prezzi obiettivo. A sostenere le quotazioni odierne del gruppo guidato da Toni Volpe l’annuncio dato sabato pomeriggio relativo alla sottoscrizione di un accordo con la filiale svedese del gruppo E.On attiva nelle energie rinnovabili per rilevare due società titolari di due progetti eolici pronti per la costruzione in Svezia, per una capacità complessiva di circa 115 MW. L’importo della transazione è pari a 7 milioni.

Denaro anche su TerniEnergia (+1,8%) che oggi ha annunciato la riduzione di organico di 66 unità (su un totale di 443 al 31 dicembre del 2016) al fine d’intervenire sulle attività relative alla ingegneria per impianti fotovoltaici e per l’efficientamento energetico, ma anche di alleggerire le spese relative alla sede di Nera Montoro (Tr) che presenta elevati costi fissi e una serie di problematiche logistiche e commerciali.