Utile netto in forte rialzo a 119 milioni per Bper nel primo semestre 2017. Risultato attribuibile sia a proventi straordinari netti per 61 milioni, che recepiscono, tra l’altro, 131 milioni afferenti al “badwill” di Carife sia a un beneficio fiscale di 10 milioni. Il margine di intermediazione mostra una flessione del 3% a 991 milioni, così come i costi operativi a 619 milioni (-2%) con un cost/income ratio stabile. Aumentano le rettifiche su crediti a 323 milioni con 62 milioni di componenti non ricorrenti.
Nel primo semestre del 2017, i proventi straordinari netti per 61 milioni, comprensivi di 131 milioni di proventi non ricorrenti legati al badwill di Carife, spingono l’utile netto a 119 (+84%).
Il margine di intermediazione è sceso del 3% a 991 milioni, in particolare per la contrazione dei profitti da trading a 50 milioni (-20%) e del margine di interesse a 570 milioni (-3%) condizionato dalla ristretta forbice dei tassi. Sostanzialmente stabili le commissioni nette a 359 milioni (+0,3%), sostenute dalla crescita delle commissioni relative alla raccolta gestita a 108 milioni (+11%) che hanno consentito di assorbire il calo di quelle relative al business commerciale a 252 milioni (-3%).
I costi operativi hanno mostrato una flessione del 2% a 619 milioni, comprensivi di 386 milioni di spese per il personale (-3%) dopo l’uscita di 462 risorse e 234 milioni di altri costi operativi (-1%). Stabile il cost/income ratio al 62 per cento.
Ne consegue un risultato lordo di gestione in calo del 4% a 372 milioni.
Le rettifiche su crediti sono in aumento a 323 milioni, appesantite da 62 milioni di componenti non ricorrenti. Nello specifico, 53 milioni sono legati alla svalutazione della quota versata al fondo Atlante e investita dallo stesso nelle banche venete, e 9 milioni come svalutazione della quota residua del contributo versato al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per l’intervento in Caricesena.
Per effetto di tali poste segna un forte calo il risultato netto di gestione a 49 milioni (-57%).
L’utile netto migliora anche grazie a un beneficio fiscale di 10 milioni (nel periodo di confronto le imposte sul reddito erano di 28 milioni).
In termini patrimoniali, si rafforza il Cet1 al 13,4% rispetto al 13,3% di fine marzo. Si indebolisce invece rispetto al 13,8% di fine dicembre.
Crescono gli impieghi a 65,5 miliardi (+8% rispetto a fine 2016) per il positivo andamento di tutte le sue componenti, ma anche la raccolta a 61,4 miliardi (+7% rispetto al 31 dicembre 2016) con quella diretta a 48,6 miliardi (+2%), con due miliardi attribuibili all’ingresso di Carife. Gli asset under management crescono del 15% rispetto a fine dicembre 2016 a 18,6 miliardi.
In termini di qualità del credito, si segnala che i crediti deteriorati netti diminuiscono a 5,9 miliardi (-6%) con una copertura del 46,9 per cento. Le sofferenze nette sono invece pari a 2,9 miliardi, con una contrazione del 3% rispetto a fine 2016 e una copertura del 58,8 per cento.