Nel primo semestre 2017 Fineco ha riportato un’ottima performance delle commissioni nette (+10% a 130 milioni). Positivo anche l’andamento del margine di interesse (+3% a 127 milioni). In calo, invece, i profitti da trading (-45% a 26 milioni). Tali dinamiche determinano un margine di intermediazione a 283 milioni (-2%). Il periodo chiude con un utile netto di 104,3 milioni, in diminuzione del 12% rispetto al pari periodo 2016, che però aveva beneficiato di plusvalenze per 20 milioni legate alla vendita di titoli di Stato (5 milioni) e alla cessione della quota in Visa Europe Limited (15 milioni).
Nei primi sei mesi del 2017, le commissioni nette di Fineco hanno raggiunto 130 milioni (+10%). La crescita è stata supportata principalmente dall’aumento delle commissioni di gestione (+6,9 milioni) e di quelle da consulenza in materia di investimenti (+6,6 milioni), grazie al continuo aumento della raccolta gestita, e dell’incidenza dei “Guided products & services” sul totale degli asset under management.
In aumento il margine di interesse a 127 milioni (+3%), per l’incremento dei volumi del lending e la riduzione del costo della raccolta, che hanno più che compensato i minori interessi attivi collegati alla discesa dei tassi di mercato.
Il risultato dell’attività di negoziazione, coperture e fair value, invece, si è ridotto del 45% a 26 milioni, per il venire meno della plusvalenza da 20 milioni, di cui 5 milioni legata alla cessione di titoli di Stato e 15,3 milioni dalla vendita della partecipazione in Visa Europe Limited.
Il margine di intermediazione pertanto segna un lieve calo a 283 milioni (-2%).
L’aumento dei costi operativi (+3% a 121 milioni) è connesso all’ampliamento dell’attività, con riflessi sia sul costo del personale (+3% a 39 milioni), sia sugli altri costi operativi (+3% a 82 milioni).
Le dinamiche sopra esposte determinano un risultato netto di gestione, in riduzione del 5% a 160 milioni rispetto allo stesso periodo del 2016.
Il periodo si chiude con utile netto di 104 milioni, in diminuzione del 12% rispetto al primo semestre 2016. Al netto dei proventi straordinari già citati, l’utile netto sarebbe aumentato del 6 per cento.
Sul fronte patrimoniale, gli impieghi sono saliti a 21,1 miliardi (+3% rispetto a fine 2016). In crescita anche la raccolta a 20,4 miliardi (+2% rispetto al 31 dicembre 2016).
Dal lato degli indici di solidità patrimoniale, si segnala che il Cet1 transitional è pari al 22,14% (22,9% a fine 2016).