Lo scorso 26 luglio il gruppo presieduto da Tomaso Tommasi di Vignano ha comunicato i risultati relativi al periodo aprile-giugno dell’anno in corso. Nel trimestre in esame i ricavi hanno subito una flessione del 4,9% su base annua a causa probabilmente del minore contributo delle attività di trading sull’energia che ha più che compensato l’apporto delle recenti acquisizioni e i maggiori ricavi regolati del servizio idrico.
A livello di risultati della gestione caratteristica, l’Ebitda del 2° trimestre del 2017 è stato pari a 199,2 milioni di euro, in progresso del 3,9% su base annua grazie alla buona performance operativa di tutte le aree del gruppo Hera, ma in particolare di quella Ambiente e di quella Energia elettrica.
Nel dettaglio, l’area Ambiente, che include i servizi di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti, ha registrato un margine operativo lordo in aumento del 6% su base annua grazie all’acquisizione del ramo impianti di Teseco, ai maggiori volumi di trattamento dei rifiuti speciali e all’ingresso il 3 aprile 2017 nel perimetro aziendale di Aliplast, eccellenza nazionale nel riciclo della plastica. Questi risultati includono anche la prevista fine degli incentivi sull’attività di un termovalorizzatore in Molise che ha avuto un effetto negativo nel trimestre in esame per oltre 3 milioni.
Notizie positive anche dall’area Energia elettrica, che comprende i servizi di produzione, distribuzione e vendita, il cui Ebitda è aumentato del 4,1% rispetto al 2° trimestre del 2016 sulla scia dei maggiori margini sulla salvaguardia, sulle attività di vendita nel mercato libero e nella produzione di energia elettrica. Anche il numero di clienti in questo settore ha fatto registrare un aumento, dovuto soprattutto alla crescita del mercato libero, in conseguenza dell’azione commerciale e dell’ampliamento della base clienti.
In crescita del 3,8% su base annua anche il margine operativo lordo dell’area Gas, che comprende i servizi di distribuzione e vendita gas metano e GPL, teleriscaldamento e gestione calore. A trainare l’Ebitda l’incremento della marginalità delle attività di trading e il maggior perimetro di attività a seguito dell’aggiudicazione delle gare per i servizi di default e per la fornitura di ultima istanza gas insieme all’acquisizione della società abruzzese Gran Sasso.
In aumento anche il contributo dell’Area Ciclo idrico integrato, che comprende i servizi di acquedotto, depurazione e fognatura, all’Ebitda complessivo per effetto dei maggiori ricavi da somministrazione e dei più elevati costi riconosciuti. Positivo anche il contributo derivante dal premio per la qualità del servizio, riconosciuto dalle autorità regolatorie in base al metodo tariffario vigente.
Per quanto riguarda l’Ebit del 2° trimestre del 2017, la flessione del 13,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso è riconducibile esclusivamente al balzo del 18,2% su base annua della voce ammortamenti e accantonamenti.
La contrazione del risultato operativo netto si è riflessa anche andamento tendenziale dell’utile ante-imposte che nel trimestre in esame è diminuito del 4,1% su base annua, nonostante la forte contrazione del contributo negativo della gestione finanziaria (-29,4% su base annua) sulla scia di minori interessi passivi.
Il conto economico del gruppo Hera nel periodo aprile-giugno del 2017 si è comunque chiuso con un utile netto di 31,1 milioni, in aumento del 4,4% su base annua grazie alla riduzione del tax rate di 4,8 punti percentuali sulla scia del taglio dell’aliquota Ires al 24% dal precedente 27,5% e delle minori imposte conseguenti all’ampliamento del perimetro del gruppo.
Sul fronte dello stato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno del 2017 è stato pari a 2,61 miliardi, in aumento del 2,5% rispetto al dato di fine marzo. Ricordiamo che nel trimestre in esame sono stati pagati i dividendi e sono stati effettuati 104,6 milioni di investimenti, il 17,9% rispetto a quelli dello stesso periodo del 2016.