Le borse europee hanno terminato la seduta in negativo, accelerando al ribasso nel finale dopo l’avvio in calo di Wall Street. A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in rosso dello 0,8%, chiudendo in prossimità dei minimi intraday a 21.681 punti. In calo anche l’Ibex 35 di Madrid (-1,6%), il Ftse 100 di Londra (-1,4%), il Dax di Francoforte (-1,1%) e il Cac 40 di Parigi (-0,6%)
Oltreoceano, il Dow Jones è tornato sotto quota 22 mila punti in avvio, lasciando sul terreno circa mezzo punto percentuale. Flessione più accentuata per S&P 500 (-0,9%) e Nasdaq (-1,3%), mentre il Vix, l’indice della paura, si impenna di oltre il 30 per cento.
Sui mercati restano le preoccupazioni per le crescenti tensioni tra Usa e Corea del Nord. Pyongyang ha illustrato i dettagli di un attacco missilistico a scopo dimostrativo nei pressi del territorio americano dell’isola di Guam, mentre un consigliere del presidente Donald Trump ha dichiarato che Washington è pronta a usare “tutte le misure appropriate” per proteggere gli Stati Uniti.
Timori che hanno continuato a premiare i beni rifugio, con l’oro risalito oltre quota 1.285 dollari l’oncia e lo yen che ha schiacciato il biglietto verde a 109,3.
La divisa americana, inoltre, ha ridotto i guadagni della mattinata nei confronti della moneta unica, con l’euro/dollaro risalito a 1,175 dopo aver sfiorato la soglia di 1,17. Hanno deluso i dati sui prezzi alla produzione americana di luglio, in attesa dei numeri sull’inflazione dello scorso mese in calendario domani, guardati attentamente dalla Fed per valutare se i fattori che hanno portato a un rallentamento dei prezzi negli scorsi mesi siano da considerarsi transitori.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si è allargato in area 160 punti base, con il rendimento del decennale italiano tornato sopra la soglia del 2 per cento.
Tornando a Piazza Affari, in luce CAMPARI (+2%), in rimonta dopo la debolezza delle ultime sedute anche grazie all’upgrade di Societè Generale da ‘hold’ a ‘buy’ con target price alzato da 6,1 euro a 7,2 euro.
Tra i pochi titoli a resistere sopra la parità anche TENARIS (+0,7%) e TERNA (+0,5%), mentre le vendite hanno colpito in particolare i bancari UBI (-2,1%), BPER (-2,2%) e UNICREDIT (-2,1%).
Fallisce il rimbalzo BUZZI (-0,3%) dopo che le azioni del gruppo erano state appesantite negli scorsi giorni dalla multa comminata dall’Antitrust. Nell’automotive, scattano i realizzi su FERRARI (-1,1%) dopo la serie di record messi a segno nelle scorse sedute, mentre ha resistito poco sopra la parità FCA (+0,1%).