Il Ftse Mib chiude in calo dello 0,9%, con le borse europee rallentate anche dall’avvio in rosso di Wall Street, su cui si riflette l’accentuarsi della tensione tra Stati Uniti e Corea del Nord con scambio di minacce crescenti.
E gli effetti delle tensioni si riflettono sui listini europei e pure sull’Italia, il cui listino è rimasto indifferente alla pubblicazione dei dati sulla produzione industriale che a giugnoha battuto le attese segnando un incremento dell’1,1% su base mensile, da +0,7% a maggio, e un +5,3% su base annuale.
Scenario a fronte del quale gran parte del listino evidenzia segni negativi e questo si ripresenta per il comparto bancario (-1,5%) e sui servizi finanziari (-1%) con il risparmio gestito che mostra contrazioni comprese tra lo 0,6% e l’1,9 per cento.
Sempre all’interno del Ftse Mib, Exor riporta una contrazione dell’1,1%, mentre è più contenuto il calo di Poste Italiane (-0,2%) alle prese con un riposizionamento delle strategie dopo il cambio al vertice. Le indiscrezioni emerse ieri lasciano trasparire la volontà di allentare la presa sull’asset management, posizionando il focus sui pagamenti elettronici valorizzando le potenzialità di Sia, società leader in Europa nei pagamenti elettronici di cui detiene circa il 15 per cento.
Tra le Mid Cap gli unici segni positivi sono rappresentati da DeA Capital (+2,3%) e Banca Intermobiliare , mentre Banca Ifis riporta un calo dello 0,2% dopo lo scatto di martedì quando sono stati resi noti i risultati semestrali con un utile netto più che raddoppiato a 104 milioni.