Popolare di Sondrio archivia il primo semestre 2017 con un utile in rialzo a 56,3 milioni (+21,4%). Risultato che è stato sostenuto dalla crescita del 6% del margine di intermediazione a 442,7 milioni e dalle minori rettifiche su crediti pari a 93,3 milioni (123,9 milioni nel primo semestre del 2016). A migliorare è anche l’efficienza con il cost income/ratio sceso al 54,2% (56,1% nel periodo di confronto).
Utile netto consolidato in forte rialzo a 56,3 milioni (+21,4%) nel primo semestre 2017 per Banca Popolare di Sondrio.
Un risultato sostenuto sia da un margine intermediazione in crescita del 6% a 442,7 milioni, sia da minori rettifiche a 93,9 milioni (123,9 milioni nel primo semestre 2016).
Le componenti del margine di intermediazione vedono la crescita delle commissioni nette a 148,4 milioni (+3,6%), dei profitti da trading a 45,3 milioni (+81,4%), riflettendo una situazione pià favorevole dei mercati finanziari e degli altri ricavi a 10,2 milioni (2,6 milioni nel primo semestre 2016). Differentemente, diminuisce del 3,3% il margine di interesse a 238,8 milioni a causa della ristretta forbice dei tassi.
L’istituto riporta un miglioramento anche in termini di efficienza con il cost/income ratio sceso al 54,2% rispetto al 56,1% del periodo di confronto. I costi operativi sono infatti aumentati in misura minore rispetto al margine di intermediazione, a 240,1 milioni (+2,5%), con le spese del personale a 122,8 milioni (+6,3%), e gli altri costi operativi a 117,3 milioni (-1,2%) comprensivi di 14 milioni di oneri corrisposti al Fondo di Risoluzione e al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.
Ne consegue un risultato lordo di gestione in aumento a 202,6 milioni (+10,4%), mentre dopo le già citate rettifiche su crediti, il risultato netto di gestione si fissa a 108,7 milioni (+82,3%).
Dopo oneri straordinari netti per 22 milioni (proventi straordinari netti per 4,9 milioni nel primo semestre 2016), comprensivi di 29,2 milioni di oneri di sistema, imposte sul reddito per 25,9 milioni e un utile di pertinenza di terzi per 4,4 milioni, l’utile netto del Gruppo si attesta a 56,3 milioni (+21,4%).
In termini patrimoniali, il Cet1 si rafforza all’11,1% rispetto al 10,8% di fine marzo.
Crescono del 10,1% gli impieghi a 38,5 miliardi, principalmente grazie all’aumento delle attività finanziarie totali a 11,6 miliardi (+46,9%). Bene anche la raccolta a 36,1 miliardi (+7,8%), nonostante il lieve calo della raccolta diretta a 29,7 miliardi (-3,8%).
I crediti deteriorati netti ammontano a 2,3 milioni in riduzione del 3,9% rispetto a fine 2016 costituendo l’8,9% dei crediti totali con una copertura del 47,5 per cento. Le sofferenze sono invece pari a 758 milioni (-1,2%) incidendo sul totale dei crediti per il 2,9% con una copertura del 64,5 per cento.