Le borse europee confermano i guadagni di inizio seduta, percependo qualche segnale di distensione riguardo la tensione tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti che continua a tenere banco nelle sale operative. Intorno alle 12:20, il Ftse Mib di Milano guida il Vecchio continente con un rialzo dell’1,2%, seguito dall’Ibex 35 di Madrid (+1,1%) e dal Dax di Francoforte (+1%). Avanzano sotto il punto percentuale il Cac 40 di Parigi (+0,8%) e il Ftse 100 di Londra (+0,6%).
Sul fronte macro, l’Eurostat ha rilevato che nell’Eurozona l’indice relativo alla produzione industriale ha segnato nel mese di giugno una flessione dello 0,6%, risultando leggermente peggiore rispetto al -0,5% atteso dagli analisti e decisamente peggiore del +1,2% del mese precedente. Su base annua, la produzione industriale dell’Eurozona ha invece segnato una variazione positiva del 2,6 per cento.
Intanto, l’euro è in lieve calo e passa di mano a 1,18 dollari. Il biglietto verde recupera terreno nei confronti dello Yen a 109,77, staccandosi dal minimo di due mesi di venerdì di 108,73.
Sull’obbligazionario, invece, Lo spread tra Btp e Bund tedeschi tratta stabile poco sotto 165 punti base, con il rendimento del decennale italiano intorno al 2 per cento.
A Piazza Affari, ancora protagonista FCA (+4,8%) spinta dal report di Automotive News secondo il quale il gruppo sarebbe stata oggetto di interesse da parte dei gruppi cinesi. Ben intonate anche EXOR (+2,6%) e FERRARI (+1,6%).
In luce anche i bancari con UBI (+3%), BANCO BPM (+2,1%), UNICREDIT (+1,7%) e BPER (+1,6%) dopo che, in una intervista, il Ceo Giuseppe Castagna ha ribadito l’obiettivo di anticipare al 2018 gli obiettivi di riduzione dei crediti problematici previsti per l’anno successivo.