Apertura in frazionale rialzo per i principali indici di Wall Street, beneficiando dell’allentarsi della tensione sulla Corea del Nord dopo che alcuni esponenti di alto livello dell’amministrazione Usa hanno ridimensionato il rischio di una guerra. Dopo pochi minuti di scambi il Dow Jones e lo S&P 500 guadagnano lo 0,5-0,6%, mentre il Nasdaq si avvicina al punto percentuale.
Intanto, il cambio USD/JPY sale a 109,7, staccandosi dal minimo di due mesi di venerdì di 108,73. Il biglietto verde si rafforza anche nei confronti della moneta unica con EUR/USD a 1,17.
Tra le materie prime, i prezzi del petrolio sono in calo, con Brent e Wti rispettivamente a 51,8 e 48,6 dollari al barile, sulla scia del rallentamento dell’attività di raffinazione in Cina, che solleva dubbi sulla tenuta della domanda nella seconda economia globale.
Nel dettaglio le raffinerie cinesi hanno processato 10,71 milioni di barili al giorno a luglio, secondo l’Ufficio nazionale di statistica, circa 500.000 barili al giorno in meno rispetto al mese precedente e sui minimi da settembre 2016. Secondo gli analisti il calo è stato più ampio delle attese. Inoltre i dati diffusi venerdì sugli impianti di trivellazione, a cura di Baker Hughes, hanno mostrato un incremento della capacità per la seconda volta in tre settimane.
Il prezzo dell’oro si allontana dal massimo di quasi due mesi, portandosi a 1.288,8 dollari l’oncia.
Sul fronte obbligazionario, infine, con il rendimento del T-bond aumenta di tree basis point al 2,22 per cento.
Tornando a Wall Street, sale del 2,6% TESLA dopo che gli analisti di Baird Equity Research hanno rivisto al rialzo il target price di, portandolo a 411 dollari dai 368 dollari precedenti. La decisione prende le mosse dalle buone prospettive di vendite del Model 3, l’ultima autovettura elettrica del produttore americano. Resta confermato a outperform il rating.