Wall Street chiude con segno positivo la peggiore ottava dallo scorso marzo. Guadagno di un decimo di punto per Dow Jones, S&P500 e Russell 2000, mentre il Nasdaq rimbalza in modo più deciso (+0,6%). Il VIX scende invece del 3% fermandosi a 15,5 punti e consolidando il balzo della seduta precedente (+43%).
Il recupero di venerdì attenua, ma non azzera le perdite delle tre sedute precedenti e così il bilancio della settimana vede il Dow Jones in calo dell’1,1%, lo S&P500 dell’1,4% ed il Nasdaq dell’1,5%.
L’ultima giornata è stata agevolata anche dal tiepido dato dell’inflazione di luglio, che sale di un modesto +0,1% e che, congiuntamente con i prezzi alla produzione della seduta precedente, mette in difficoltà la Federal Reserve costretta, forse, a rallentare il ritmo di rialzo dei tassi di interesse domestici nei prossimi mesi.
Tra gli undici settori dello S&P500 avanza la tecnologia (+0,8%), mentre calano i finanziari (-0,5%).
Prosegue, invece, la corsa del comparto obbligazionario con il rendimento del decennale che cala ancora di due basis points al 2,19%.
In difficoltà ancora il petrolio che scende di mezzo punto percentuale a 48,8 dollari al barile mettendo a segno la seconda settimana consecutiva di ribasso.
Tra i metalli preziosi balzo dell’oro che si avvicina a 1.300 dollari a $1.295 con l’argento che ritorna al di sopra dei 17 dollari l’oncia per la prima volta negli ultimi tre mesi, in seguito alle tensioni politiche mondiali.
Questa settimana ancora i fari sul tanto bersagliato settore retail con i risultati di Target il 16 e di Wal-Mart il 17.
Tra gli altri big anche le trimestrali di Home Depot il 15, Cisco il 16, Alibaba e Gap il 17, Foot Locker e Deere il 17.