Il Ftse Mib ha chiuso in ribasso del 2,7% w/w a 21.354 punti la scorsa ottava, caratterizzata dal crescere delle tensioni a livello internazionale tra Stati Uniti e Corea del Nord. Il botta e risposta tra Washington e Pyongyang ha infatti alimentato i timori per lo scoppio di un conflitto militare, affossando i mercati azionari globali e innescando il rialzo dei beni rifugio come oro e yen.
In calo anche l’Oil&Gas, con il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale che ha segnato un -1,9% w/w rispetto al -2,8% w/w.
A inizio settimana si è tenuto un vertice ad Abu Dhabi i cui i Paesi Opec e non Opec erano chiamati a valutare il rispetto dei tagli alla produzione in corso, rinnovando l’impegno a ridurre output. I dati Eia, invece, hanno mostrato un calo delle scorte di greggio Usa superiori alle attese, mentre sono cresciute a sorpresa quelle di benzina.
Tra i tioli del comparto, hanno chiuso in calo tutte le big cap. Eni ha segnato un -1,8% w/w e Tenaris un -4% w/w. Male Saipem (-5,4% w/w), nonostante le notizie su una possibile nuova commessa da 800 milioni di dollari in Oman.
L’Uganda, inoltre, ha annunciato nel corso dell’ottava la firma di un contratto preliminare con un consorzio di investitori, tra cui il Gruppo italiano, per la costruzione della prima raffineria di greggio nel Paese.
In rialzo, invece, Saras (+3,3% w/w) e Maire Tecnimont (+1,7%) che ha toccato i massimi di un anno.