Il Ftse Italia media è stato fra i peggiori settori del listino milanese con il suo più 0,9% rispetto ad un Ftse Mib che ha messo a segno un più 1,7% trascinato dal comparto auto (+5,1%) a sua volta sostenuto da Fca (+8,1%) con benefici effetti pure sulla controllante Exor (+4%) e sulla cugina Ferrari (+3%).
Il comparto dei media si è invece dovuto accontentare del citato modesto 0,9 per cento, leggermente al di sotto del corrispondente indice europeo (+1%), a testimonianza di un periodo non particolarmente brillante. Le buone notizie che da alcune settimane giungono dal fronte congiunturale, con annesso andamento del Pil migliore delle attese, non hanno infatti avuto effetti sui media italiani.
E questo per la semplice ragione che la carta stampata continua a soffrire. Le copie vendute nel nostro Paese scendono ogni giorno a causa di una crisi di fiducia che non mostra nessuna inversione di tendenza causa anche la miopia degli editori, ma pure degli altri attori sulla scena. Ed è anche per tutto ciò che la pubblicità continua la sua inarrestabile discesa creando altre difficoltà ai conti economici di quasi tutte le testate.
Non dovrebbero quindi meravigliare le deludenti performance di alcuni fra i principali attori del comparto come quella Mediaset che da inizio anno ha cumulato un rosso vicino al 18% dimostrandosi il peggior titolo fra i media pur essendo attiva nelle televisioni e beneficiaria dell’interesse mostrato da Vivendì. Questo mentre la cugina Mondadori nello stesso periodo ha guadagnato il 58% collocandosi fra i migliori.
Fra i migliori anche RCS, a cui la cura imposta da Cairo sta dando effetti importanti come testimonia il più 57% da inizio anno. Questo anche se su distanze più ravvicinate si nota un certo affaticamento. Lunedì 14 agosto, ad esempio, RCS è stato uno dei pochi titoli in rosso (-1,1%) e peggio ha fatto solo Il Sole 24 Ore con un meno 1,8%a testimonianza del periodo difficile che sta vivendo la società controllata da Confindustria.