Le borse europee hanno terminato la seduta allungando le perdite registrate durante la mattinata, scoraggiate anche dalla partenza debole di Wall Street. A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in flessione dello 0,9% a 21.788,86 punti. In ribasso anche Dax di Francoforte (-0,5%), il Cac 40 di Parigi (-0,6%) e il Ftse 100 di Londra (-0,6%). A chiudere la fila l’Ibex 35 di Madrid (-1%).
Sul fronte macro, scende nel mese di giugno il surplus commerciale di Eurolandia con il resto del mondo. Lo ha reso noto Eurostat, precisando che il dato ha segnato un calo a 26,6 miliardi di euro, da +28,9 miliardi un anno prima.
Resta ferma all’1,3% l’inflazione annuale dell’Eurozona, stesso livello di giugno contro lo 0,2% dello stesso mese dello scorso anno. Lo comunica Eurostat, precisando che nell’Unione Europea il tasso di inflazione annuale si è collocato all’1,5% a luglio, mentre un anno prima era pari allo 0,2 per cento.
Crescono anche se meno delle attese le vendite al dettaglio in Gran Bretagna: nel mese di luglio, il progresso mensile è stato dello 0,3% verso il mese prima e dell’1,3% annuale.
Intanto, l’euro ha accelerato al ribasso sul biglietto verde con il cambio EUR/USD a 1,1738, toccando il minimo da tre settimane a quota 1,1665 dollari, dopo la pubblicazione dei resoconti della riunione di politica monetaria della Bce del 19-20 luglio scorso.
Nei verbali è emersa una preoccupazione da parte dei consiglieri rispetto il rischio che i mercati finanziari, in particolare quello valutario, reagiscano in maniera eccessiva a fughe in avanti sulla riduzione dello stimolo, compromettendo le condizioni accomodanti necessarie per il proseguimento della ripresa.
La valuta unica perde quota anche nei confronti del franco svizzero (EUR/CHF a 1,1304) e rispetto alla sterlina (EUR/GBP a 0,9110).
Sulla parità lo spread, che rimane a quota 159 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 2,016 per cento.
Tornando a Piazza Affari, la migliore del listino principale è MONCLER (+1,9%), seguita da RECORADTI (+0,8%) e YNAP (+0,8%).
Sotto la parità SAIPEM (-0,4%) dopo essersi aggiudicata un nuovo contratto nel segmento E&C onshore in Kuwait del valore di circa 850 milioni di dollari statunitensi.
Chiusura con perdita frazionaria per ENEL (-0,7%) la cui divisione statunitense delle rinnovabili, attraverso la controllata Red Dirt Wind Holdings, ha siglato un accordo di tax equity del valore di circa 340 milioni di dollari statunitensi con MUFG ed Allianz Renewable Energy Partners of America.
Prese di profitto su FCA (-1,1%) dopo i rialzi sostenuti delle ultime due sedute. Le speculazioni su M&A dei giorni scorsi si sarebbero calmate: i quattro potenziali acquirenti cinesi (Great Wall Motors, Dongfeng, Geely e Guangzhou Automobile) hanno infatti negato l’interesse a comprare il gruppo italo-americano.
Frenata di ATLANTIA (-1,1%) protagonista ieri di un rally in scia ai rumors sul fatto che la risposta di Acs all’Opas presentata nel maggio scorso per conquistare Abertis rischia di sfumare.