Il Ftse Italia servizi finanziari arretra dell’1,2% e sotto-performa l’analogo indice europeo (-0,8%) oltreché il Ftse Mib, che ieri ha perso lo 0,9% in una giornata negativa per quasi tutte le borse del globo anche perché cadenzata da notizie non entusiasmanti sia sul fronte macro sia su quello più prettamente finanziario.
L’incertezza ha così dominato la mattinata, ma poi ha lasciato spazio ad un certo pessimismo e le prese di beneficio hanno dominato la scena dopo l’avvio negativo di Wall Streat, che ha poi chiuso peggio facendo segnare il rosso più pesante degli ultimi tre mesi.
Il Dow Jones, con la discesa del 1,3% di ieri, ha infatti messo fine ad una striscia di 63 sedute consecutive senza mai una variazione superiore ad un punto percentuale in entrambe le direzioni. La più lunga negli ultimi ventidue anni.
L’indice dei trenta titoli principali perde quasi trecento punti trascinato al ribasso dai suoi componenti tecnologici, con Cisco che arretra di quattro punti percentuali, mentre Microsoft ed Apple scendono di quasi due.
Il tutto in una giornata iniziata in rosso, ma poi peggiorata anche in seguito alla notizia dell’attentato terroristico di Barcellona ed a quella delle presunte dimissioni, successivamente smentite, del consigliere economico di Trump Gary Cohn.
L’avvio sotto tono dell’America si è poi riflesso sull’Europa, appesantendo una giornata fino allora giocata intorno alla parità anche se dominata dal segno meno. Ed ecco che a Milano il Ftse Mib, come ricordato, ha archiviato le contrattazioni in flessione dello 0,9% a 21.788,86 punti, ma in rosso ha chiuso pure il Dax di Francoforte (-0,5%), il Cac 40 di Parigi (-0,6%) ed il Ftse 100 di Londra (-0,6%), oltreché l’Ibex 35 di Madrid (-1%).
Ed in questo scenario hanno dominato le prese di beneficio anche fra i titoli dei servizi finanziari, con Exor in calo dell’1,8% anche perché sono venute meno le spinte speculative innestatesi dopo la divulgazione delle ipotesi di interessamento di gruppi cinesi per la controllante Fca. Ipotesi poi sfumate, anche se i motivi che hanno dato origine alle speculazioni restano tutti sul tavolo ed il futuro potrebbe riservare sorprese.
In rosso anche tutti i titoli del risparmio gestito, con perdite che vanno dall’1,8% di Fineco alla sostanziale parità di Banca Generali (-0,1%) che mantiene prossimo al 30% i guadagni cumulati da inizio anno. Dimensione battuta da Fineco, le cui performance da inizio anno restano prossime al 40% seguite da quelle di Anima con un più 35 per cento sempre sulla distanza degli otto mesi che ci separano dal primo gennaio 2017. Un altro esercizio da incorniciare per le società attive nel risparmio gestito.