Analisi tecnica – Banca Mediolanum, prevalenza della fase laterale

All’interno di un quadro tecnico neutrale in tutti gli orizzonti temporali (lungo, medio e breve periodo), la settimana scorsa le quotazioni dei titoli del gruppo milanese del risparmio gestito sono ritornate sotto 7,25 euro, mostrando così una forza relativa decisamente inferiore a quella di piazza Affari.

L’aumento della pressione dei venditori potrebbe spingere i corsi di Banca Mediolanum verso un primo supporto statico posto a 7,07 euro, al di sotto del quale il successivo livello da monitorare è individuabile a 6,965 euro. Poco sopra questo livello transita la media mobile a 200 seduta e la base inferiore di un teorico triangolo ascendente, individuato dalla striscia verde continua. L’eventuale cedimento di 6,965 euro, confermato in chiusura di seduta, rappresenterebbe un segnale negativo nel breve periodo con un primo obiettivo a 6,845 euro e un secondo a quota 6,70 euro, livello quest’ultimo che coincide con il minimo dello scorso 18 aprile.

Un segnale positivo per i titoli di Banca Mediolanum si avrebbe con un rapido ritorno delle quotazioni sopra 7,25 euro che, tuttavia, dovrà essere confermato dal superamento della successiva resistenza a 7,365 euro. Soltanto il breakout di questo livello, accompagnato da un adeguato incremento dei volumi scambiati, implicherebbe il via libera in direzione di un primo target a 7,50 euro e di un secondo a 7,675.

Ricordiamo che per il titolo in esame il target price medio a 12 mesi, calcolato da Bloomberg sulla base dei prezzi obiettivo raccolti tra 13 analisti fondamentali, è pari a 7,93 euro e quindi superiore del 10,1% rispetto alla quotazione di riferimento. La performance da inizio 2017 dei titoli Banca Mediolanum è positiva del 5,4 per cento.

Quotazione di riferimento 7,20 euro

 

-1,8% è il rialzo potenziale rispetto alla prima resistenza significativa a 7,07 euro;

-3,3% è il rialzo potenziale rispetto alla seconda resistenza significativa a 6,965 euro;

-4,9% è il rialzo potenziale rispetto alla terza resistenza significativa a 6,845 euro;

-6,9% è il rialzo potenziale rispetto alla quarta resistenza significativa a 6,70 euro.

 

+0,8% è la flessione potenziale rispetto al primo supporto significativo a 7,255 euro;

+2,3% è la flessione potenziale rispetto al secondo supporto significativo a 7,365 euro;

+4,2% è la flessione potenziale rispetto al terzo supporto significativo a 7,50 euro;

+6,6% è la flessione potenziale rispetto al quarto supporto significativo a 7,675 euro.