Giornata relativamente positiva per il titolo Atlantia, che intorno alle 11:10 guadagna lo 0,3% a 27 euro, a fronte del -0,15% del Ftse Mib. A sostenere le quotazioni della holding contribuiscono probabilmente le sensazioni positive in merito al buon esito dell’offerta per Abertis. Dopo le indiscrezioni della stampa spagnola sulle difficoltà incontrate da Acs nel reperire fondi per una possibile controfferta, nuove conferme sono giunte anche dal Sole 24 Ore.
Il gruppo di costruzioni guidato da Florentino Perez, prediletto dal governo spagnolo, sembra avere infatti due grossi problemi. Innanzitutto i possibili partners, tra cui Cvc, Tci, Macquarie e Kkr, non gradirebbero la struttura dell’operazione, che sarebbe guidata dalla controllata tedesca Hochtief.
La seconda questione, non meno importante, è di carattere economico. L’offerta di Atlantia prevede un corrispettivo cash di 16,5 euro e una componente carta secondo un concambio di 0,697 azioni della società italiana per ciascuno titolo Abertis portato in adesione.
Atlantia, dalle prime indiscrezioni sull’Opas, ha guadagnato circa il 17% in Borsa, portandosi agli attuali 27 euro per azione, toccando settimana scorsa un massimo storico di 27,4 euro. Ciò implica, ai corsi attuali, una valutazione tra 16,73 e 17 euro per azione del gruppo iberico (a seconda del range 10-23% di azioni scambiate), in linea con l’attuale valutazione borsistica di Abertis (16,75 euro).
Per assicurarsi il gruppo iberico la connazionale Acs dovrebbe dunque mettere sul piatto circa 18,6 miliardi. Una cifra piuttosto onerosa per un’azienda che capitalizza 10,11 miliardi, contro i 22,35 miliardi di Atlantia.
Le prossime settimane saranno dunque decisive per capire se Acs possa concretamente avanzare una proposta alternativa a quella di Atlantia, che attende per settembre un responso alla propria offerta.