Il Ftse Italia banche archivia la settimana con un progresso del 2,6% battendo in modo netto l’analogo indice europeo (+1,1%) e pure molti dei settori in cui si articola la borsa milanese, in settimana dominata dall’auto (+6,2%) a seguito del forte interesse su Fca (+9%).
Una settimana, quindi, nel complesso estremamente positiva per la piazza finanziaria italiana, che ha battuto quelle del vecchio continente ed i principali indici europei, consolidando la supremazia conquistata in questo 2017.
Ciò anche se la Borsa italiana resta la più arretrata se il confronto viene fatto con i valori precedenti la crisi che si è abbattuta sui mercati finanziari dalla primavera del 2007 a seguito della crisi dei mutui sub-prime americani. Una crisi dalla quale l’economia del nostro Paese non ne è ancora uscita in modo definitivo.
Ma torniamo alla borsa ed al comparto banche per ricordare che la settimana è stata ancora una volta dominata da Ubi, che mette a segno una performance del 4,5% consolidando il vantaggio cumulato da inizio anno.
Un 2017 nel corso del quale Ubi ha coronato il desiderio di crescita con l’acquisto di tre delle quattro good bank ad un prezzo particolarmente vantaggioso e quindi lasciando intravvedere una buona ripresa della redditività. Scenario premiato dal mercato con un balzo del 65% da inizio anno consolidandola come regina del settore.
Ed il tema della crescita è stato determinante anche per Banco Bpm, nata all’inizio dell’anno dall’unione di Banco Popolare e Banca popolare di Milano. Il terzo gruppo del Paese venerdì 18 agosto si è poi confermato al top del settore in Borsa grazie alle indiscrezioni emerse a seguito delle novità attese sul fronte delle partnership nel bancassurance.
Indiscrezioni a seguito delle quali alcuni analisti hanno elaborato ipotesi sull’evoluzione del Cet1 considerando una serie di operazioni in corso e lasciando intravvedere,al completamento delle stesse,un sostanziale rafforzamento del Cet1 sino ad oltre il 13% ipotizzato da Equitaqualora prevalga lo scenario migliore. Dinamica a seguito della quale Banco Bpm si conferma al secondo posto come miglior performance del 2017 con un più 45 per cento. Il tutto dopo aver chiuso la settimana con un più 2,5 per cento.
Performance analoga a quella messa a segno da Banca Intesa Sanpaolo, che si conferma al top come capitalizzazione, con oltre 46 miliardi, e fra le banche più solide dell’intera Europa, ma anche fra le più redditizie pure in termini di dividendi. Una realtà la cui redditività potrà ora fare leva anche sulle neoacquisite banche venete.
Di assoluto rilievo anche la performance di Unicredit: +2,9% nella scorsa settimana e più 31% da inizio anno. Valori importanti, ma ben poca cosa rispetto al gran balzo messo a segno negli ultimi 12 mesi. Un periodo nel corso del quale il titolo ha segnato un più 200 per cento. E tutto ciò grazie alla credibilità conquistata da Jean Pierre Mustier, nominato capo azienda il 30 giugno 2016 come nuovo Ceo. Un capo azienda che in pochi mesi ha messo in atto tutte le azioni necessario per far uscire la banca dal tunnel (dalle cessioni di asset alla ricapitalizzazione da 13 miliardi sino alle dismissioni dei Npl) e riportarla nelle condizioni di competere ad armi pari in un mercato che potrebbe riservare sorprese, questa volte in positivo.