Chiusura sottotono per le Borse europee, penalizzate nel finale anche dall’andamento negativo di Wall Street. Il Ftse Mib archivia le contrattazioni in calo dello 0,3% a 21.753 punti, con i realizzi sui bancari e FCA in controtendenza a +6,9 per cento. Ribassi più consistenti per il Dax di Francoforte (-0,8%) e il Cac 40 di Parigi (-0,5%), mentre il Ftse 100 di Londra (-0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%) limitano le perdite.
La giornata non ha offerto grossi spunti operativi. Sgombra di appuntamenti l’agenda macro odierna, che nel corso dell’ottava vedrà però la diffusione di dati importanti fra cui gli indici tedeschi Zew e Ifo, i Markit Pmi dell’Eurozona e degli Stati Uniti e i Pil di Germania e Regno Unito.
L’attenzione degli investitori è comunque già proiettata al vertice dei banchieri centrali in programma da giovedì a sabato a Jackson Hole, in cui interverranno tra gli altri il presidente della Bce Mario Draghi e il numero uno della Fed, Janet Yellen. Il primo dovrebbe rimandare all’autunno le discussioni sul rallentamento degli stimoli, mentre dalla governatrice della Fed potrebbero giungere dettagli sull’avvio della riduzione del bilancio e sulla possibilità di un ulteriore rialzo dei tassi entro fine anno.
Sempre in tema di banche centrali è stato diffuso oggi il bollettino mensile della Bundesbank, che stima una crescita del Pil 2017 oltre la previsione di giugno mostrando un certo ottimismo per l’economia tedesca, con un forte slancio economico soprattutto nei mesi estivi.
Sul fronte delle materie prime, invece, il focus resta sul meeting dell’Opec in corso a Vienna per discutere di possibili nuovi tagli alla produzione. In attesa di scoprire l’esito della riunione il greggio cede circa l’1,5% con Wti e Brent rispettivamente a dollari al barile.
Nel frattempo, tra le valute, il cambio euro/dollaro rimbalza dai minimi intraday, riportandosi oltre gli 1,18 dollari, mentre il biglietto verde scivola sotto quota 109 yen.
Nel comparto del reddito fisso il rendimento del Btp torna a crescere attestandosi al 2,02%, con lo spread dal Bund in risalita a 162 punti base.
A Piazza Affari brilla FCA (+6,9%), grazie all’interesse dichiarato dai cinesi di Great Wall per l’intero gruppo auto.
Ben intonate anche BANCA MEDIOLANUM (+0,8%) e ATLANTIA (+0,7%), che vede allontanarsi l’ipotesi si una controfferta per Abertis da parte della spagnola Acs.
Prese di beneficio invece sui titoli bancari, con BPER (-1,9%), UBI (-1,5%) e BANCO BPM (-1,4%) tra le peggiori. Vendite consistenti anche su SAIPEM (-1,8%), penalizzata dal calo del petrolio e FERRAGAMO (-1,6%).
In ribasso pure TELECOM ITALIA (-0,7%), alle prese con il possibile scorporo della rete, mentre nel weekend il sottosegretario alle comunicazioni, Antonello Giacomelli, ha dichiarato che un accordo industriale con MEDIASET (-1,05%) sarebbe auspicabile.