Avvio sottotono per i listini europei, in scia alla mattinata delle Piazze asiatiche, ad eccezione del Ftse Mib di Milano, invariato. Intorno alle 9:25 il Cac 40 di Parigi (-0,5%), il Dax di Francoforte (-0,4%), il Ftse 100 di Londra (-0,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%) viaggiano poco sotto la parità mentre il listino milanese è tenuto a galla da FCA (+3,6%) dopo la notizia, riportata dal sito americano Automotive News, che il produttore cinese di Suv Great Wall sarebbe interessato ad acquistare il marchio Jeep.
Sui mercati continuano a pesare le tensioni fra Usa e Corea del Nord, oltre alle preoccupazioni legate ai fatti di Barcellona. Questa settimana partono inoltre le annuali esercitazioni militari congiunte tra la Corea del Sud e gli stessi Stati Uniti, che potrebbero essere interpretate come una provocazione dal dittatore nordcoreano Pyongyang.
Nessuno spunto di rilievo dall’agenda macroeconomica odierna mentre nel corso dell’ottava si attendono dati importanti fra cui gli indici tedeschi Zew e Ifo, i Markit Pmi dell’Eurozona e degli Stati Uniti e i Pil di Germania e Regno Unito.
L’attenzione degli investitori sarà però focalizzata principalmente sul simposio di Jackson Hole che a partire da giovedì riunirà i banchieri centrali internazionali, compresi i governatori della Fed, Janet Yellen, e della Bce, Mario Draghi.
Sul fronte delle materie prime occhi puntati sulla riunione tecnica dei paesi Opec a Vienna, nella quale si discuteranno nuovi tagli alla produzione di petrolio. Nel frattempo Wti e Brent scambiano in frazionale ribasso rispettivamente in area 48,5 e 52,5 dollari al barile. Nella settimana precedente, inoltre, gli impianti di trivellazione negli Stati Uniti sono scesi a 763, registrando il maggior calo da gennaio (-5 unità).
Tra le valute il cambio euro/dollaro ritraccia leggermente a 1,174 mentre il biglietto verde passa di mano per 109 yen.
A Piazza Affari Fca trascina anche EXOR (+1,8%). Acquisti pure su ATLANTIA (+0,7%), mentre scambiano poco mosse MEDIASET (+0,2%) e TELECOM ITALIA (+0,2%), dopo che il sottosegretario alle comunicazioni, Antonello Giacomelli, ha dichiarato che un accordo industriale tra i due gruppi è auspicabile.
In ribasso di mezzo punto percentuale ENEL, che sarebbe contraria ad un accordo fra Open Fiber (joint venture paritetica tra la stessa Enel e Cdp) e Tim sulla rete a banda ultralarga.
Invariata BANCO BPM, sempre alla ricerca di un partner assicurativo che potrebbe essere scelto fra Covea e CATTOLICA, con le offerte previste entro il 12 settembre.
In frazionale rialzo ENI (+0,15%), che non risente del taglio di rating da equal weight ad underweight da parte di Barclays.