Dopo un’apertura poco sopra la parità, in linea con gli altri listini europei, il Ftse Mib estende i guadagni e intorno alle 12:10 segna un rialzo dell’1,2% a 21.870 punti. Più arretrati gli indici nel resto del Vecchio Continente, con l’Ibex 35 di Madrid a +0,6%, il Ftse 100 di Londra a +0,5%, il Cac 40 di Parigi e il Dax di Francoforte a +0,4 per cento.
Gli investitori restano in attesa di spunti dal convegno di Jackson Hole, che vivrà domani la propria giornata clou con gli interventi di Janet Yellen e Mario Draghi. Nel frattempo sono giunte indicazioni positive dall’agenda macroeconomica, tra cui la seconda lettura preliminare relativa al Pil della Gran Bretagna del secondo trimestre, in linea con le attese (+0,3% su base trimestrale e +1,7% su base tendenziale).
In crescita anche il Pil della Spagna (0,9% rispetto al primo trimestre e +3,1% su base annua), in linea con la prima lettura preliminare. Notizie confortanti pure dall’indice di fiducia delle imprese francesi, in aumento ad agosto a quota 111 punti dai 108 di luglio, sui massimi da dicembre 2007.
Tra le valute il cambio euro/dollaro si attesta poco sotto quota 1,18, in attesa della Yellen e di eventuali commenti da parte di Draghi sulla recente corsa al rialzo della moneta unica. Quest’ultima arretra lievemente nei confronti della sterlina, scendendo dai massimi dell’anno fino a quota 0,92, mentre il dollaro/yen risale a 109,4.
Fra le materie prime le quotazioni del greggio flettono lievemente dopo il rialzo partito ieri pomeriggio, successivo alla pubblicazione di dati settimanali dell’Eia sulle scorte americane, con Wti e Brent rispettivamente a 48,2 e 52,4 dollari al barile.
Sull’obbligazionario il rendimento del Btp si è stabile intorno al 2,1% e lo spread con il Bund resta in area 173 punti base.
A Piazza Affari continua la marcia di FCA (+5,3%), che secondo rumors riportati dalla stampa starebbe puntando subito allo spin-off di Magneti Marelli. In spolvero anche BREMBO (+3,1%), EXOR (+2,4%) trainata da Fca ed ENEL (+2,2%).
Rimbalzo dei bancari, con UNICREDIT a +1,6%, UBI, su cui Barclays ha alzato il target price a 4 euro, a +1,2% e INTESA, che ha siglato un accordo per acquisire il gruppo Morval Vonwiller, a +1,1 per cento.
Poco mossa TELECOM ITALIA (+0,2%), che insieme al suo principale azionista Vivendi ha ribadito che non esistono i presupposti affinché il governo eserciti il ‘golden power’ in merito al controllo assunto dal gruppo francese.
Lieve progresso anche per ATLANTIA (+0,3%), nonostante le indiscrezioni della stampa spagnola secondo cui Acs starebbe preparando una controfferta su Abertis a 17 euro per azione, superiore a quella del gruppo italiano di 16,5 euro. La proposta del gruppo di costruzioni guidato da Florentino Perez potrebbe vedere la luce entro due-tre settimane e incontrerebbe il favore del governo di Mariano Rajoy.