I futures sui principali indici europei scambiano in frazionale rialzo, preannunciando una partenza lievemente positiva per le Borse continentali dopo la chiusura debole di Wall Street ieri sera e la mattinata contrastata dei listini asiatici.
In particolare gli indici americani hanno chiuso in frazionale ribasso penalizzati dalle minacce di Trump di shutdown (la chiusura della macchina governativa) ad ottobre nel caso non venga finanziato la costruzione del muro anti immigrazione clandestina dal Messico. A preoccupare gli investitori anche la prossima scadenza dell’innalzamento del debito pubblico, prevista per fine settembre ed attualmente fissata a 20 trilioni di dollari.
Fra le Borse asiatiche Tokyo arretra dello 0,4% mentre salgono Sidney (+0,15%), Seul (+0,4%) e Taipei (+0,8%), in un contesto di volumi comunque bassi.
L’attenzione degli operatori è tutta per il simposio di Jackson Hole che prende il via oggi e al quale parteciperanno i presidenti di Bce e Fed, Mario Draghi e Janet Yellen. Quest’ultima terrà un discorso domani alle 16, da cui ci si attende qualche spunto relativo al programma di riduzione del bilancio della banca centrale e al prossimo rialzo dei tassi. Il numero uno dell’Eurotower interverrà invece domani sera, dopo la conferenza di ieri in cui ha ribadito l’utilità del quantitative easing, affermando che occorre tenersi pronti per nuove sfide.
L’agenda macroeconomica odierna prevede in Gran Bretagna la diffusione della seconda lettura preliminare relativa al Pil del secondo trimestre e negli Stati Uniti i dati settimanali sulle richieste di sussidi per la disoccupazione.
Tra le valute il cambio euro/dollaro è stabile a 1,18 dopo la risalita di ieri agevolata dai dati macro positivi dell’Eurozona. La moneta unica resta sui massimi dell’anno anche nei confronti della sterlina, a quota 0,923, mentre il dollaro/yen si posiziona a quota 109,1.
Fra le materie prime le quotazioni del greggio si stabilizzano dopo il rialzo di ieri pomeriggio, successivo alla pubblicazione di dati settimanali dell’Eia sulle scorte americane, con Wti e Brent rispettivamente a 48,3 e 52,3 dollari al barile.
A Piazza Affari ancora attenzione a FCA, migliore di ieri con un rialzo del 5,75 per cento. A spingere le quotazioni del titolo sono soprattutto le ipotesi su un prossimo scorporo di Magneti Marelli. L’operazione potrebbe avvenire entro la fine del 2017, in tempi relativamente contenuti rispetto ad Alfa e Maserati, per le quali, invece, nulla dovrebbe muoversi prima dell’anno prossimo.
Da seguire anche i bancari, che hanno appesantito ieri il listino principale e le utilities, penalizzate nella precedente sessione dalla risalita dei rendimenti delle obbligazioni italiane e dello spread con quelle tedesche.