Il Ftse Italia banche chiude con un progresso dello 0,8% sovra-performando l’analogo comparto europeo (+0,6%) e facendo meglio anche del Ftse Mib (+0,5%).
Performance a sua volta trainatadal citato rimbalzo di molte delle banche citate, dal balzo di Brembo (+3,2), dalla performance di Enel (+2%) e dall’ulteriore ed ennesimo scatto di Fca (+3%), questa volta originato dalla valorizzazione, per ora solo teorica, di marchi controllati quali: Alfa Romeo, Magneti Marelli e Maserati.
Una seduta, quella di ieri, senza altri particolari spunti di rilievo se si esclude l’avvio del meeting dei banchieri centrali a Jackson Hole. Un appuntamento atteso però prevalentemente per gli interventi del presidente della Fed, Janet Yellen, atteso per oggi pomeriggio e per quello del presidente della Bce, Mario Draghi, previsto sempre oggi ma nel tardo pomeriggio.
Ed in attesa di tutto ciò Wall Street ha aperto con una certa debolezza condizionando, almeno parzialmente, la parte finale dei mercati europei, che comunque chiudono con progressi marginali: l’Ibex 35 di Madrid a +0,4% ed il Ftse 100 di Londra a +0,3 per cento, mentre il Dax di Francoforte si deve accontentare di un risicato +0,1% con il Cac 40 di Parigi invariato.
Torniamo ora all’Italia e più in particolare al comparto bancario che ieri ha visto un significativo rimbalzo con quasi tutti i titoli in progresso. Più in particolare Unicreditguadagna l’1,4% e UBI cresce dell’1,1% nel giorni in cui è stato diffuso lo studio di Barclays, che ha alzato il target price a 4 euro.
Seduta positiva anche per Bper (+1%) e Banco Bpm (+0,8%) oltreché Intesa Sanpaolo (+0,2%) nel giorno in cui è stato ufficializzato l’accordo per acquisire il gruppo Morval Vonwiller.
Fra le small cap è doveroso segnalare l’ulteriore crescita di Banca Profilo (+1,8%) che porta ad oltre il 40% la performance da inizio anno.