Apertura poco sopra la parità per i listini europei, dopo la chiusura debole di Wall Street ieri sera e la mattinata mista dei listini asiatici, nel giorno più atteso della settimana in cui interverranno il presidente della Fed, Janet Yellen e quello della Bce, Mario Draghi, dal meeting delle banche centrali di Jackson Hole.
Dopo 10 minuti di scambi il Ftse Mib di Milano guadagna lo 0,3%, sostanzialmente in linea con il Ftse 100 di Londra, mentre il Dax di Francoforte, il Cac 40 di Parigi e l’Ibex 35 di Madrid segnano una variazione positiva dello 0,2 per cento.
Sul fronte macro è stato pubblicato il dato finale sul Pil tedesco del secondo trimestre, in linea con la seconda lettura preliminare (+0,6% su base trimestrale, +2,1% su base tendenziale per quanto riguarda il dato destagionalizzato). Diffuso inoltre l’indice di fiducia dei consumatori francesi di agosto, conforme con le attese a 103 punti (104 a luglio). In mattinata è previsto anche l’indice tedesco Ifo di agosto, mentre nel pomeriggio verranno rese note le statistiche preliminari di luglio sugli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti.
In attesa del discorso della Yellen (ore 16:00 italiane), sul Forex il cambio euro/dollaro galleggia intorno a 1,18 mentre il dollaro/yen è risalito a quota 109,6, con la moneta del Sol Levante che si appresta a chiudere con la peggior variazione settimanale degli ultimi due mesi.
Fra le materie prime le quotazioni del greggio rimbalzano parzialmente dopo il calo di ieri pomeriggio, con Wti e Brent rispettivamente a 47,8 e 52,5 dollari al barile. L’oro nero resta compresso tra le preoccupazioni per una minore domanda di energia in seguito al prossimo uragano previsto nel fine settimana in Texas e i nuovi tagli OPEC annunciati per il 2018.
Sull’obbligazionario il rendimento del Btp decennale riparte poco mosso in area 2,1%, con uno spread dal riferimento tedesco di 171 punti base.
A Piazza Affari parte ancora bene FCA (+1,8%), sempre al centro della scena in scia alle ipotesi su un prossimo scorporo di Magneti Marelli.
Rimbalzo di SAIPEM (+1,1%), penalizzata ieri dal ribasso del greggio e dall’avvio della procedura fallimentare da parte di Seadrill.
Ben intonati in avvio i bancari, tra cui spicca BANCO BPM (+0,8%), e AZIMUT (+0,9%).