Seduta fiacca per le borse europee, orfane di Londra chiusa per festività. A Piazza Affari il Ftse Mib archivia le contrattazioni in flessione dello 0,1% a 21.726 punti, precedendo il Dax di Francoforte (-0,4%), il Cac 40 di Parigi (-0,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,6%). Oltreoceano, nel frattempo, Dow Jones e S&P 500 scambiano sostanzialmente invariati mentre il Nasdaq avanza dello 0,4 per cento.
Sul Vecchio Continente pesa in parte il rafforzamento del cambio euro/dollaro, sui massimi di due anni e mezzo a 1,197, dopo che venerdì Janet Yellen e Mario Draghi non hanno fatto riferimenti alle prossime mosse di politica monetaria nei rispettivi interventi dal simposio di Jackson Hole.
Pochi spunti oggi dall’agenda macro, con la lettura preliminare sulle scorte all’ingrosso di luglio negli Stati Uniti che ha evidenziato un progresso dello 0,4% a fronte dello 0,3% previsto. In Italia, in mattinata, l’Istat ha diffuso i dati di agosto sulla fiducia dei consumatori e delle imprese. L’indice del clima di fiducia dei consumatori è aumentato da 106,9 a 110,8 punti, rafforzando i segnali di miglioramento emersi nei mesi precedenti e l’indice composito del clima di fiducia delle imprese ha registrato un incremento da 105,6 a 107, collocandosi sui valori medi del 2007.
In rallentamento, infine, la massa monetaria M3 della zona euro, il cui tasso di crescita in luglio si è attestato al 4,5% contro il 5% di giugno, a fronte del +4,9% atteso.
Tra le materie prime l’oro supera di slancio i 1.300 dollari l’oncia, approfittando della debolezza del biglietto verde e raggiungendo quota 1.306 dollari. Sottotono invece il petrolio, condizionato dal passaggio della tempesta Harvey che nel week end ha colpito il cuore dello shale oil americano. Il Brent è in calo di un punto percentuale a 51,9 dollari mentre il Wti lascia sul campo oltre due punti percentuali a 46,7 dollari.
Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund resta in area 170 punti base, con il rendimento del decennale italiano in lieve calo al 2,08 per cento.
A Piazza Affari i bancari sostengono il listino principale, in particolare BANCO BPM (+1%), INTESA (+0,9%), MEDIOBANCA (+0,6%) e BPER (+0,5%).
Bene anche BANCA MEDIOLANUM (+0,7%) e TELECOM ITALIA (+0,4%). Deboli invece i titoli maggiormente esposti al dollaro, fra cui BUZZI (-1,2%) e TENARIS (-1%).
In flessione anche GENERALI (-0,3%) che potrebbe cedere le proprie attività in Portogallo mentre chiude in positivo FCA (+0,2%), su cui sorgono nuovi rumors legati ad una possibile fusione con la sudcoreana Hyundai-Kia.