Avvio di ottava debole per le borse europee, oggi orfane di Londra chiusa per festività. Euro ancora protagonista dopo che dal meeting annuale dei banchieri centrali a Jackson Hole non sono emerse indicazioni chiare sulle prossime mosse di politica monetaria. Si ferma la corsa di Fca dopo i forti rialzi della scorsa settimana.
Intorno alle 9:15, il Ftse Mib di Milano cede lo 0,4%, il Dax di Francoforte lo 0,7%, il Cac 40 di Parigi lo 0,6% e l’Ibex 35 di Madrid lo 0,4 per cento.
Nel consueto appuntamento annuale in Wyoming, il presidente della Bce Mario Draghi ha rivendicato l’efficacia della politica ultra espansiva dell’istituto di Francoforte, sottolineando il miglioramento dell’economia dell’Eurozona.
Dichiarazioni che hanno fatto seguito a quelle del numero uno della Fed Janet Yellen, la quale si è limitata a difendere le regole del sistema finanziario introdotte dopo la crisi, le stesse che Donald Trump è intenzionato a smantellare.
Sul mercato delle valute, l’euro/dollaro si mantiene sui massimi di circa due anni e mezzo a 1,193, mentre il dollaro/yen arretra a 109,1.
Tra le materie prime, invece, l’oro approfitta della debolezza del biglietto verde per flirtare con quota 1.300 dollari l’oncia. Prudente il petrolio, in attesa di valutare gli effetti dei danni provocati da Harvey, la tempesta che nel week end ha colpito il cuore dello shale oil americano. Il Brent (+0,1%) viaggia a 52,5 dollari mentre il Wti (-0,5%) è sceso a 47,7 dollari.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 171 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,09 per cento.
Tornando a Piazza Affari, parziali prese di profitto su FCA (-1,4%), dopo il rally della scorsa ottava innescato dalle indiscrezioni su possibili operazioni di spin-off ed M&A. In rosso anche STM (-1,4%), TENARIS (-1%) e BUZZI (-0,9%), penalizzate dalla debolezza del dollaro.
Tra i bancari, in lieve territorio negativo INTESA (-0,2%), che secondo alcune indiscrezioni starebbe incontrando difficoltà nella sindacazione del prestito da 5,2 miliardi di dollari erogato a Glencore e a Qia (Qatar Investment Authority) per l’acquisto di una quota di Rosneft.