Giornata negativa per le borse continentali, innervosite dalle tensioni geopolitiche in Asia dopo il lancio da parte della Corea del Nord di un missile che ha sorvolato il Giappone. Prevista per oggi una riunione d’urgenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu su richiesta di Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone.
Intorno alle 11.40 i principali listini europei registrano perdite oltre il punto percentuale, con il Dax di Francoforte a -1,8%, il Ftse Mib di Milano a -1,6%, il Cac 40 di Parigi in perdita dell’1,4%, il Ftse 100 di Londra a -1,3% e l’Ibex 35 di Madrid in calo dell’1,1 per cento.
Da segnalare inoltre la rottura di importanti livelli tecnici, con l’Eurostoxx, il Dax e il Cac che hanno bucato al ribasso la media mobile a 200 giorni, livello a cui si sta avvicinando anche il Ftse 100. Una dinamica che, se confermata in chiusura, potrebbe rappresentare un importante segnale per un inizio di correzione da parte degli indici.
Il clima di incertezza agevola i beni di rifugio, in particolare l’oro impennatosi fino a 1.323 dollari l’oncia, complice anche il continuo indebolimento della moneta americana. Il cambio euro/dollaro, infatti, ha superato la soglia di 1,2 mentre il dollaro/yen è sceso a 108,4.
Il flight to quality si manifesta anche sul mercato obbligazionario, con acquisti sui bond decennali dei Paesi più sicuri, come Germania e Francia. Lo spread Btp-Bund risale così di 5 basis points in area 175 punti base, con il rendimento del riferimento italiano poco mosso in area 2,08 per cento.
Tra le materie prime restano poco mosse le quotazioni del petrolio. Il Wti scambia a 46,9 dollari (+0,6%) dopo aver perso ieri oltre due punti percentuali in scia ai danni provocati dall’uragano Harvey, che nel week end ha colpito il cuore dello shale oil americano.
Tornando a Piazza Affari, le vendite colpiscono la totalità dei titoli appartenenti al listino principale. Tra i più penalizzati MEDIASET (-3,1%), BANCA GENERALI (-2,9%), su cui pesa anche un taglio del giudizio a ‘sell’ da parte di Citigroup ed EXOR (-3%).
Prese di profitto su FCA (-2,2%) dopo il rally delle scorse sedute, con gli Stati Uniti pronti a bloccare eventuali assalti al gruppo, specialmente dalla Cina.
Arretra anche TELECOM ITALIA (-2,7%), penalizzata in parte dal downgrade di Bernstein a ‘market perform’. Resistono invece le utilities SNAM (invariata) e ITALGAS (-0,3%), le migliori del listino principale.